Economia

Guerra Russia-Ucraina, come finirà il conflitto secondo gli europei (e italiani)

A poco più di due anni dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, prevale il pessimismo tra cittadini europei in merito alla possibile vittoria di Kiev contro Mosca. A rilevarlo è l’ultimo rapporto dello European Council on Foreign Relations (ECFR) basato su sondaggi YouGov e Datapraxis condotti in 12 Stati membri dell’Unione: Austria, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia.

I risultati del sondaggio

Alla domanda su quale credono possa essere l’esito più probabile della guerra Russia-Ucraina, sul campione analizzato solo una media del 10% degli intervistati ritiene che l’Ucraina vincerà la guerra, ovvero non sarà in grado di liberare tutti i territori occupati. Il doppio si aspetta una vittoria russa. L’opinione della maggioranza è che il conflitto finirà con una sorta di compromesso o soluzione. Ciò significa, in altre parole, che per molti l’idea di una vittoria russa significhi che l’Ucraina

Questa debole fiducia nelle possibilità di vittoria dell’Ucraina è visibile in tutta Europa. Polonia, Portogallo e Svezia sono i Paesi più ottimisti. Ma anche lì, solo il 17% degli intervistati crede che l’Ucraina prevarrà – e in Svezia il 19% pensa che la Russia vincerà. Ovunque, ad eccezione di Polonia e Portogallo, sono più numerose le persone che si aspettano una vittoria russa che ucraina, soprattutto in Ungheria (la pensa così il 31%) e in Grecia (il 30%). Ma la risposta che prevale ovunque (37% in media) è che la guerra si concluderà con un accordo.

L’indagine ha inoltre chiesto agli intervistati cosa secondo loro l’Europa dovrebbe fare riguardo alla guerra. In Polonia, Portogallo e Svezia gli intervistati sono più propensi a sostenere l’Ucraina nei suoi sforzi per riconquistare il proprio territorio. In Austria, Grecia, Ungheria, Italia e Romania, gli intervistati vorrebbero che i loro governi facessero pressione su Kiev affinché accettasse un accordo. I più convinti della vittoria di Mosca sono ungheresi (31%), greci (30%) e spagnoli (21%).

Cosa pensano gli italiani

E gli italiani? Tra gli intervistati, solo il 6% si dice convinto di una vittoria dell’Ucraina a fronte del 19% che invece ritiene più probabile un’affermazione della Russia. Gran parte degli intervistati (il 43% per la precisione), è del parere che alla fine tra i due Paesi prevarrà il compromesso mentre il restante 32% non sa o non è interessato all’argomento.

L’ombra di Trump

In questo scenario si inserisce l’ombra di Trump. Ancor prima che sia chiaro se riuscirà a vincere le elezioni, che tipo di politiche perseguirà, i cittadini del Vecchio Continente si aspettano che il potenziale ritorno alla Casa Bianca del candidato repubblicano possa avere un grande impatto sul conflitto tra Mosca e Kiev. In particolare, il 43% degli europei pensa che Trump renderà meno probabile una vittoria ucraina, mentre solo il 9% ritiene il contrario. Molti europei vedono la rielezione di Trump come un regalo a Putin.

Al di là del conflitto, la maggioranza degli elettori europei si dice preoccupata da un possibile ritorno del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Anche in Ungheria – di gran lunga il Paese più favorevole a Trump tra quelli intervistati – solo il 28% degli intervistati si dice contento di un suo potenziale ritorno. Questo nonostante la propaganda del governo ungherese sia sempre stata a favore di Trump.

“Quando Trump è salito al potere nel 2016, la destra radicale e i partiti populisti europei hanno salutato la sua vittoria come l’inizio di una rivoluzione conservatrice su questa sponda dell’Atlantico” dicono gli autori del sondaggio. “Questa narrazione non ha avuto un grande successo allora e sembra improbabile che riesca a motivare i loro elettori oggi. Infatti, solo tra i sostenitori del partito Fidesz di Orban la maggioranza sarebbe soddisfatta se Trump tornasse al potere. La percentuale scende a circa un terzo dei sostenitori di Fratelli d’Italia, Alternativa per la Germania e Partito della Libertà Austriaco; la percentuale è ancora più bassa per gli elettori del Rassemblement National francese e del polacco Diritto e Giustizia. Trump può arrivare al potere in America, ma non è detto che ne segua una rivoluzione trumpiana in Europa” si legge nella ricerca.

Più divisi gli intervistati appaiono sulle conseguenze di una seconda presidenza Trump per gli affari globali. Mentre solo un quarto degli europei pensa che l’elezione di Trump renderebbe più probabile una guerra tra Cina e Stati Uniti, circa la stessa percentuale pensa che la renderebbe meno probabile.

“La cosa più sorprendente è che circa la metà degli intervistati, per tutti i conflitti su cui abbiamo posto la domanda, non sa quale sarebbe l’influenza di Trump, non vede Trump fare la differenza o non si preoccupa di cosa accadrebbe” dicono i ricercatori.

Le ragioni sono probabilmente diverse, sostengono.

“Trump è stato dirompente nel suo primo mandato, ma i peggiori timori degli europei – ad esempio che potesse distruggere le relazioni transatlantiche – non si sono concretizzati in modo duraturo. Forse, viste le varie crisi che l’Europa ha affrontato negli ultimi anni, è psicologicamente meno pesante per i cittadini europei immaginare uno scenario simile questa volta: il ritorno di Trump sarebbe sgradito, si dicono, ma il suo impatto sugli eventi mondiali potrebbe non essere catastrofico. Questa percezione potrebbe anche essere legata alla consapevolezza dei limiti del potere statunitense nel mondo di oggi e della natura disfunzionale della politica interna americana. In media, secondo sondaggio, il 48% delle persone in Europa ritiene che il sistema politico degli Stati Uniti sia in crisi”.