ROMA (WSI) – Dichiarazioni da inizio di guerra valutaria da parte della Banca centrale della Nuova Zelanda, che ha annunciato di aver tagliato il tasso di riferimento dal 3% al 2,75%. Il motivo è nella parole del governatore Graeme Wheeler: “la significativa svalutazione dello yuan è fonte di grande preoccupazione” e “la Banca centrale neozelandese ritiene che un ulteriore deprezzamento del dollaro neozelandese (kiwi) sia appropriato”.
Immdiata la reazione della valuta, che ha perso oltre -2% dopo l’annuncio del taglio dei tassi, che potrebbe non essere concluso con la giornata di oggi. Il kiwi si è attestato a $0,6275, riavvicinandosi al minimo in sei anni e mezzo, attorno a $0,6200, della scorsa settimana. Wheeler ha tra l’altro detto: “Probabile un ulteriore allentamento del tasso ufficiale. Ciò dipenderà dal flusso di nuovi dati economici”.
La decisione della Cina di svalutare lo yuan a sorpresa, lo scorso 11 agosto – (prima di iniziare una serie di aggiustamenti che hanno alternato deprezzamenti e apprezzamenti della valuta) – ha sicuramente provocato uno shock globale. Diversi sono i paesi che non vogliono ora perdere importanti quote di mercato, ‘solo’ per i capricci di Pechino. Capricci pericolosi, dal momento che rendono l’export cinese più competitivo. E lo yuan sicuramente non è destinato di per sé ad apprezzarsi, visti i timori di deflazione confermati dall’ennesimo tonfo dell’indice dei prezzi alla produzione della Cina. (Lna)