La corsa alle elezioni presidenziali Usa 2020 del presidente Donald Trump, che due giorni fa ha dato ufficialmente il via libera alla sua campagna elettorale, è appeso al filo dell’economia Usa. La pensa così il “re dei bond” Jeffrey Gundlach, numero uno DoubleLine Capital, che in un’intervista all’emittente Usa Fox, non ha escluso un passo indietro di Trump dalla competizione per il rinnovo del suo mandato, qualora il quadro macroeconomico dovesse peggiorare.
“Non sono nemmeno sicuro che correrà davvero. Se l’economia finirà in recessione e non potrà rimuovere i dazi, per lui ci sono poche speranze di successo” ha spiegato Gundlach, secondo il quale le possibilità di rielezione di Trump dipendono quasi interamente dallo stato di salute dell’economia Usa.
E proprio la scorsa settimana, Gundlach ha stimato tra il 40% e 50% le possibilità che l’economia Usa finisca in fase di decrescita entro i prossimi sei mesi, e ha una probabilità del 65% di recessione nei prossimi 12 mesi. Al contrario, “se l’economia dovesse continuare a correre, Trump vincerà un secondo mandato”.
Non crede invece che il prossimo anno gli Stati Uniti finiranno in recessione il numero uno di Blackstone, Stephen Schwarzman, secondo cui la guerra dei dazi spingerà gli Usa in una fase di crisi severa ma non di crescita negativa.
Un sondaggio di economisti pubblicato all’inizio di questo mese dalla National Association for Business Economics ha rilevato che il rischio di una recessione per l’anno in corso resta basso ma “aumenterà rapidamente” l’anno prossimo.