NEW YORK (WSI) – Si allunga l’ombra di un sabotaggio digitale nelle elezioni americane. Sono sempre piu’ numerosi gli esperti di sicurezza nazionale e informatica che provano a richiamare l’attenzione su un problema se affidare o meno la scelta del prossimo presidente al voto elettronico.
L’argomento e’ diventato sempre piu’ oggetto di discussione tra gli esperti alla luce degli ultimi eventi di cronaca. L’ultimo quello secondo cui hacker probabilmente russi avrebbero attaccato i sistemi di registrazione del voto in Arizona e Illinois. Questo un mese dopo la divulgazione da parte di Wikileaks delle mail interne del partito democratico, che ha portato alle dimissioni di Debbie Wassermann Schultz.
Come spiega l’esperto di cultura digitale Clay Shirky al Corriere della Sera:
“Se la National Security può essere attaccata allora ogni device collegato a internet può esserlo, comprese le macchine elettorali”.
Il docente della New York University ricorda che:
“molti leak provengono da un hacker chiamato Guccifer, orchestrato dalla Russia, che come molti Stati autoritari non vorrebbe Hillary Clinton presidente”.
Nel coro degli esperti che provano a sensibilizzare l’ opinione pubblica sulla vulnerabilità del voto elettronico spicca anche il guru della crittografia Bruce Scheiner, che, come riporta il quotidiano milanese, ha invocato un ritorno del voto di carta per elezioni di novembre:
“Tutti ignorano le minacce informatiche fino a quando è troppo tardi per rimediare – spiega al Corriere -. Ed è tardi per aggiustare i catorci elettronici sparsi per gli Usa». Al momento sono cinque gli Stati in cui è in funzione il voto esclusivamente elettronico, – ma quelli in cui è possibile intrufolarsi tramite internet nel sistema sono 13”.
Fonte: Il Corriere