New York – Un gruppo di hedge fund e di gruppi di privaty equity ha raccolto 60 miliardi di euro, per acquistare i debiti che mettono sotto pressione i bilanci delle banche europee. E’ quanto riporta il Financial Times, attingendo a un sondaggio messo a punto da PwC.
PwC sta agendo proprio come consulente di molti istituti di credito, pronti a vendere i loro asset per migliorare i propri conti. Il colosso ritiene che, complessivamente, le banche europee dispongano di asset no-core, di un valore di quasi 2.500 miliardi di euro.
Secondo una prima analisi, le banche si appresterebbero a smobilizzare portafogli di prestiti per un valore nominale di 50 miliardi di euro nel 2012 e altri asset per 500 miliardi di euro nel corso dei prossimi cinque anni. Il picco delle vendite, secondo gli investitori intervistati da PwC, si dovrebbe raggiungere l’anno prossimo, quando gli istituti inizieranno a pensare al modo di rimborsare i prestiti che hanno ricevuto dalla Banca centrale europea, attraverso le due maxi operazioni di iniezione di liquidità.
“La vendita di questi asset composti dai prestiti proseguirà per molti anni e rappresenterà la maggiore proporzione dell’attività futura di M&A (ovvero di fusioni e di acquisizioni)”, commenta Richard Thompson, presidente del gruppo di consulenza per il portafoglio europeo di PwC.
Dal canto loro, gli hedge fund e i gruppi di private equity avranno l’opportunità di acquistare tali asset, ovvero prestiti, dunque titoli di debito, a sconto, e trarre beneficio o realizzando profitti grazie alla ripresa del valore di tali strumenti finanziari, o assumendo il controllo stesso delle banche, nel corso delle operazioni di ristrutturazione.
La maggior parte di questi fondi ha sede legale negli Stati Uniti, ma le opportunità di far profitto acquistando i debiti delle banche europee sta portando molti a istituire sedi permanenti a Londra, per la prima volta in assoluto.