Gli scenari offerti dal mercato negli ultimi tempi hanno fatto perdere notevole appeal agli hedge fund, i più ambiziosi fra le tipologie di fondo d’investimento. Gravati da alte fees e rendimenti sempre più deludenti rispetto ai listini di riferimento, una quota crescente d’investitori sta dirigendo il proprio denaro verso i più economici strumenti a gestione passiva (ossia che riflettono passivamente un settore di riferimento). Stando agli ultimi dati, hanno fatto bene. I fondi hedge hanno prodotto in media ritorni del 5% l’anno scorso a fronte di una crescita del 10% dell’indice S&P 500. I miliardi defluiti dagli hedge fund nello stesso periodo arrivano a 111 dollari (dati eVestment). Nel 2016, riferisce il Washington Post, hanno chiuso i battenti 1000 fondi.
Secondo lo storico Charles Geisst, esperto di Wall Street, il problema è che individuare azioni particolari su cui scommettere è un lavoro su cui “troppi attori stanno rincorrendo la stessa cosa”. Buona parte della storia è però spiegata dall’andamento positivo del mercato negli ultimi tempi. Secondo alcuni analisti, infatti, i fondi passivi sono pensati per ricalcare le performance: se quest’ultime torneranno ad essere più volatili o in ribasso i fondi potrebbero recuperare la propria attrattiva.
Nel corso degli ultimi dieci anni il bilancio comunque, resta il seguente: il rendimento annuo degli strumenti passivi è stato del 5,7% contro il più modesto 5,3% di quelli attivi. Il 90% dei fondi attivi large cap hanno fatto peggio delle controparti a gestione passiva. Resta vero che pochi fondi hedge continuano a battere di molto il mercato: “Una grossa percentuale degli hedge funds non è molto buona e questo abbassa i ritorni” medi, ha detto al Wp, Don Steinbrugge (Agecroft Partners). Ma il settore è ancora ben rilevante con asset in gestione per 3mila miliardi di dollari.