Mercati

Hedge fund: semestre da incorniciare per Citadel e Millennium

Primo semestre a gonfie vele per i due big dei fondi hedge, Citadel e Millennium, che allungano la striscia di rendimenti superiori al settore. Lo rivela un articolo del Financial Times, che cita fonti ben informate.

Uno sguardo al semestre

Nel dettaglio, Citadel di Ken Griffin (nella foto), avrebbe visto il suo fondo di punta, Wellington, guadagnare l’8,1% alla fine di giugno, mentre Millennium di Izzy Englander avrebbe messo a segno + 6,9%. Sebbene queste cifre siano inferiori al guadagno del 15% registrato dell’S&P 500 nello stesso periodo, si tratta di rendimenti ben superiori al 5,2% registrati in media dagli hedge fund fino alla fine di maggio, come riportato da Hedge Fund Research.

La performance positiva, messa a segno nel primo semestre, mette i due fondi hedge nella posizione di registrare, nel 2024, guadagni potenziali superiori a quelli dello scorso anno, quando entrambi i fondi multistrategy si sono affermati come i migliori performer del settore. In particolare, nel 2023, il fondo Wellington di Citadel ha registrato + 15,3% mentre Millennium ha reso circa il 10%. I fondi multicomparto hanno segnato aumenti in media di poco meno del 6% l’anno scorso e del+ del 5,2% fino a maggio, secondo PivotalPath.

Citadel che Millennium, che gestiscono rispettivamente 63 miliardi di dollari e 67,7 miliardi di dollari di asset, hanno mostrato profitti positivi anche nel 2022, quando l’S&P 500 è sceso del 19,4%.

Come è andato il 2023 per il settore

Dopo un 2022 disastroso, il 2023 è stato un anno di rimbalzo per i mercati finanziari. Ma ma non è stato comunque clemente con gli fondi hedge, il cui obiettivo principale è quello di garantire ai propri investitori, tipicamente high-net-worth, rendimenti superiori a quelli del mercato.

Invece, secondo un recente sondaggio condotto da BNP Paribas, gli hedge fund hanno registrato rendimenti medi del 6,67% a livello globale per tutto il 2023, l’1,5% in meno rispetto gli obiettivi prefissati e ben al di sotto della media dei principali indici di Wall Street. Un esempio per tutti: l’S&P 500 ha prodotto un rendimento del 24% lo scorso anno.