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Hedge Fund continuano ad aprire posizioni rialziste sul dollaro

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I trader sul Forex sono sempre più bullish sul dollaro, a causa dell’ampio consenso che c’è attualmente intorno alla Federal Reserve su un possibile rialzo dei tassi di interesse nel mese di dicembre.

Il biglietto verde ha raggiunto i massimi da sette mesi a questa parte contro l’euro, dopo che i dati macroeconomici provenienti dall’America hanno mostrato una netta crescita del settore industriale nel mese di ottobre, alimentando così le speculazioni di un possibile rialzo da parte della banca centrale degli Stati Uniti.

Gli hedge fund e gli altri grandi speculatori stanno aumentando le loro posizioni sul dollaro contro le otto principali valute mondiali. Secondo la Commodity Futures Trading Commission i contratti long sono aumentati di 198,491 contratti nel corso delle ultimi tre settimane, il piĂą grande rialzo da marzo 2013.

Georgette Boele (stratega di valuta presso ABN Amro Bank NV di Amsterdam) ha dichiarato:

L’ambiente in questo momento è dollaro-positivo. Il momento era già ottimista ma i dati dei prezzi al consumo non hanno dato il via a questo rialzo, comunque mi aspetto che l’euro dollaro possa arrivare in area 1,05 entro la fine dell’anno.

dollaro

Il dollaro è salito dello 0,4% contro l’euro nell’ultimo periodo mentre è salito dello 0,2% contro lo yen (a 123,45).  Alcuni dei più grandi trader di valuta del mondo, tra cui Deutsche Bank AG, Barclays Plc, e JPMorgan Chase & Co., si aspettano che il biglietto verde aumenterà il suo valore, nel momento in cui la Fed attuerà le sue strategie di politica monetaria. Ricordiamo che il dollaro ha guadagnato nei confronti dell’euro il 17% nel corso dell’ultimo anno.

I verbali della Federal Reserve che saranno pubblicati questa sera, ci diranno se i funzionari (nell’ultima riunione di ottobre) sono convinti di questo rialzo, e se questa convinzione porterà ad un aumento dei tassi di interesse nella riunione del 15 – 16 dicembre.

I futures mostrano una probabilità di rialzo tassi (il 16 dicembre) del 64%, dopo il 50% di fine di ottobre. Il calcolo si basa sul presupposto che l’effettivo tasso sui fed funds sia in media dello 0,375% dopo il primo aumento.

L’euro è sceso contro la maggior parte dei suoi principali concorrenti, a causa di un possibile aumento del QE da parte di Mario Draghi, per continuare ad avere la fiducia dei consumatori e degli investitori sugli scenari previsti dai funzionari e per continuare a rilanciare l’inflazione. La Banca Centrale Europea si riunirà il 3 dicembre, in un contesto di elevata speculazione che porterà ad ulteriori sforzi per sostenere sia l’inflazione e sia la crescita economica dell’europa.