NEW YORK (WSI) – Il settore tech in gran subbuglio per l’entrata in scena di un nuovo colosso proveniente dal Sol Levante che fa le scarpe a Facebook. Si tratta di Tencent, la società dell’app di messaggistica WeChat che il giorno dopo la sua capitalizzazione di borsa ha superato i 500 miliardi di dollari con i future sull’indice Hang Seng che hanno fatto un balzo di più del +5% negli scambi after hours, ai massimi da novembre 2007 e oggi la Borsa di Hong Kong ha guadagnato l’1,9% ai massimi da novembre di dieci anni fa.
Numeri impressionati in cui dietro vi è il colosso cinese che è riuscito così in poco tempo ad arrivare a livelli record e superare per capitalizzazione anche Facebook. L’azienda ha alzato di livello anche il suo profilo internazionale, con diversi grandi affari realizzati negli ultimi anni, tra cui le acquisizioni di Epic Games Inc. e una partecipazione minoritaria nella società di videogiochi Activision Blizzard e recentemente ha acquistato anche una partecipazione del 12% nella società Snap, diventando uno dei suoi maggiori azionisti.
Poco conosciuto al di fuori degli Stati Uniti, Tencent insieme ad Alibaba e il motore di ricerca Baidu sono le tre grandi aziende internet della Cina che negli ultimi anni hanno tentato di diversificare il loro business, scommettendo su servizi di video streaming online e altri giochi di intrattenimento.
In un momento storico di evoluzione, in cui le start up sono destinate a morire, considerando che i padroni del prossimo decennio saranno le grandi aziende e dirigenti, piuttosto che startup e imprenditori e i laureati di oggi sono molto più propensi a lavorare per Mark Zuckerberg piuttosto che seguire le sue orme, Tencent è un ecosistema, come Google o Apple come ha dichiarato Muzhi Li, analista di Hong Kong presso Arete Research.
Ha molti asset che non sono stati monetizzati, come annunci, pagamenti e contenuti, quindi gli investitori hanno grandi speranze per il titolo il futuro.
Il futuro quindi è altrove visto che i titoli del settore hi tech, i FAANG ( Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) hanno già corso tanto. Così Michael Schroer, Chief Investment Officer di Renaissance Investment Management, sostiene che altri titoli in crescita sono altrettanto interessanti perché più economici e i produttori di hardware per computer a grande capacità hanno un valore migliore rispetto alle attuali società di servizi tecnologici.