Le prospettive economiche per il 2019, secondo la maggioranza delle previsioni diponibili, saranno meno positive rispetto a quelle realizzate quest’anno. Mentre il pessimismo, motivato dall’eventuale aumento dei dazi e dai dubbi sulla sostenibilità della crescita americana, ha giustificato una serie di previsioni di recessione, la banca britannica Hsbc ha diffuso un Outlook 2019 più moderato.
Secondo Joseph Little, capo strategist globale di Hsbc, le probabilità che il 2019 vedrà l’economia globale entrare in recessione sono “molto basse”. Piuttosto, ci si attende una normalizzazione: non solo delle politiche monetarie, e in particolare quella della Federal Reserve, ma anche nei tassi di crescita economica.
“Secondo il nostro Nowcast – che misura l’attività economica in tempo reale – la crescita globale, che all’inizio del 2018 era ben al di sopra del trend, è ora di nuovo nel range medio degli ultimi cinque anni”, ha ricordato Little, “non è certo un disastro, e pensiamo che la probabilità di una recessione sia molto bassa. Questo significa piuttosto che, con l’avvicinarsi del 2019, il sistema economico stia ritornando nuovamente alla ‘realtà’”.
In ogni caso, se l’analisi si sposta sui mercati finanziari, già questo 2018, è stato “un anno deludente”, ha scritto Little. L’anno prossimo sarà diverso? E soprattutto: sarà diverso in meglio?
Le asset class più promettenti nel contesto prefigurato da Hsbc per l’anno prossimo sono soprattutto le azioni dei mercati asiatici ed emergenti, con minore interesse verso il debito corporate. “Per quanto riguarda i tassi globali, abbiamo una preferenza per i treasury americani e privilegiamo la parte short e quella centrale della curva”, tenendo a mente che esiste un rischio di accelerazione negli indici dei prezzi che Little invita a monitorare con attenzione. In generale, la distribuzione del portafoglio dovrà garantire una maggiore resilienza a eventi politici traumatici: “Probabilmente le questioni macroeconomiche e politiche avranno un impatto significativo sull’azione dei mercati in futuro. In questo contesto difficile, gli investitori devono costruire un portafoglio resiliente”, con una componente di titoli obbligazionari in grado di sostenere tali shock.