NEW YORK (WSI) – Il personale della prima banca d’Europa non sopportava l’idea di essere punito per guai che non avevano niente a che vedere con la performance dei singoli dipendenti. È così che si è ribellato, ottenendo una vittoria storica in un paese che si ispira molto all’avidità delle grandi banche.
Il colosso britannico HSBS ha dovuto ricredersi e tornare sui suoi passi dopo che le proteste dello staff hanno finito per convincere il management dell’istituto a fare marcia indietro sul congelamento degli stipendi dello staff.
“Abbiamo ascoltato quello che avevano da dirci e abbiamo deciso di cambiare il modo in cui otterremo dei risparmi sui costi“, ha detto il CEO Gulliver in un memo inviato al personale giovedì. Lo ha riferito la portavoce della banca giovedì.
“Continueremo dunque con gli aumenti delle buste paga proposti originariamente dai manager nell’ambito della revisione degli stipendi del 2015, come avvenuto negli anni passati, ma non tutti i dipendenti riceveranno un aumento del salario”.
HSBC non è la sola ad aver congelato le paghe o interrotto le assunzioni nella divisione investimenti, il settore di maggiore crisi del settore bancario. Come riporta Bloomberg, questa settimana UBS e Barclays hanno deciso di non accettare più nuovo personale fino a data da definirsi, mentre Credit Suisse e Deutsche Bank stanno tagliando migliaia di posti di lavoro.
HSBC, la maggiore banca d’Europa, aveva imposto un congelamento di compensazioni e salari il 29 gennaio, nel quadro di un maxi piano di riduzione dei costi da 5 miliardi di dollari entro la fine del 2017. Il crollo dei mercati azionari, unito al tonfo continuo delle quotazioni del petrolio, sono destinati a erodere gli utili, mentre i tassi bassi o negativi danneggiano la reddivvità degli istituti di credito.
Fonte: Bloomberg