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I CONTI DELL’ITALIA PEGGIORANO, ARRIVA UNA MANOVRA DA 36 MILIARDI

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Il ministro per l’Innovazione e la funzione pubblica, Renato Brunetta, prevede che le esigenze di correzione dell’Italia nel prossimo triennio siano più vicine a 36 miliardi che ai 30, inizialmente ipotizzati dal governo, per il peggioramento del quadro di riferimento. La correzione strutturale è stimata dunque in circa 12 miliardi l’anno invece dei 10 indicati dal precedente governo e recentemente confermati anche dall’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti per centrare l’obbiettivo del pareggio nel 2011.

In un incontro con le Regioni, inoltre, il governo ha indicato un peggioramento del deficit per l’anno in corso al 2,5% del Pil dal precedente 2,4%. “Serve qualcosa di più di 30 miliardi: qualcosa come 12 di media all’anno, anche se sono ancora da cifrare. Quest’anno la congiuntura va allo 0,5%, l’anno prossimo si pensa allo 0,9-1%. Però potrebbe andare anche a 1,4%: se ci va serve meno, se va a 0,7% serve di più”, ha spiegato Brunetta in un’audizione Parlamentare.

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Il ministro ha confermato l’intenzione del governo di presentare prima dell’estate il piano triennale di rientro dei conti pubblici che porti al pareggio di bilancio entro il 2011, piano con il quale dovrebbe essere anticipata la Finanziaria per il prossimo anno. Alla domanda se ci saranno misure correttive anche per il 2008, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha risposto che la questione è ancora all’esame dell’esecutivo ma ha ribadito che “i conti 2008 presentano, come noto, qualche peggioramento del deficit, soprattutto alla luce del Pil”. In marzo il precedente governo aveva indicato una crescita dello 0,6% e un deficit/Pil del 2,4% per il 2008. Per il 2009 si stima invece un Pil all’1,2% a fronte di un disavanzo al 2,1%.

MANOVRA TREMONTI A FINE GIUGNO DI ANTIBIOTICI E VITAMINE

Nella manovra di stabilizzazione Tremonti saranno contenuti praticamente tutti gli elementi di legge previsti dal piano industriale della Pa, della riforma del lavoro e della contrattazione. “Il decreto correttivo [il 18 giugno] sarà accompagnato da ddl e deleghe”, ha detto Brunetta. “Il lavoro che sta facendo Tremonti, lo sta facendo assieme ad alcuni ministri più attrezzati su questi temi. Il decreto riguarderà da un lato i tagli necessari, ma non sono i tagli la cosa più rilevante. La cosa più rilevante saranno le liberalizzazioni per esempio nelle public utility e le privatizzazioni”.

Sempre secondo quanto spiegato dal responsabile della Funzione pubblica, “saranno manovre di tipo fiscale e contributivo, tipo quelle del superamento del divieto di cumulo che favoriscono il respiro nel mercato del lavoro. Ci saranno poi tutte le parti in positivo relative alla migliore e maggiore efficienza della pubblica amministrazione, come premi e incentivi, ma anche meccanismi per costringere il datore di lavoro a fare il suo lavoro”.

“Quindi il decreto sarà di antibiotici e vitamine. Antibiotici che servono a correggere le dinamiche di finanza pubblica che sono in peggioramento e vitamine perché se a un corpo si danno solo antibiotici quel corpo si deprime”. Accanto al decreto, ha spiegato il ministro, “ci saranno altre vitamine, lavoro di razionalizzazione e semplificazione, il miglioramento della contrattazione, per arrivare nel medio periodo a un miglioramento della produttività e dell’efficienza”.

PER LA PA SI PARTE DAI DATORI DI LAVORO E CLASS ACTION

Brunetta ha poi illustrato le linee del programma del suo dicastero che punta a risparmi di circa 40 miliardi in 3-5 anni grazie all’aumento della produttività del pubblico impiego: “Si deve partire dai datori di lavoro, dai dirigenti perché il pesce puzza dalla testa. E poi dare voce ai cittadini”. “Stiamo preparando un decreto legge, un disegno di legge e una delega per cambiare le regole del gioco. Punire i datori di lavoro che non fanno i datori di lavoro. Se un sindaco non tiene il proprio bilancio in ordine viene commissariato, se il direttore di una unità sanitaria non tiene in ordine la propria unità viene licenziato e così via”, ha detto Brunetta.

Quanto ai cittadini, “sto riflettendo sulla possibilità di estensione della class action al settore pubblico, dove però chi perde non paga, va a casa”. Brunetta ha anche confermato che tra le ipotesi allo studio c’è il blocco del turnover nella Pa: “Stiamo lavorando su questi temi. I blocchi del turnover non funzionamo mai se sono fatti in maniera banale. Si tratta da un lato di bloccare o incentivare le uscite dall’altro di migliorare quali/quantitativamente le entrate in modo che ci sia un rinnovo del capitale umano della Pa”. (REUTERS)