Da qualche anno a questa parte la febbre dell’oro non è stata mai così invasiva: “merito” delle prospettive secondo cui i tassi di interesse resteranno su livelli decisamente bassi ancora a lungo, soprattutto negli Stati Unit ma anche in Europa.
Non per niente, guardando al futuro del bene prezioso per eccellenza, lo scorso 12 agosto gli analisti di Goldman Sachs hanno pubblicato in una nota ai clienti che il metallo prezioso potrà raggiungere quota $1.300 l’oncia entro l’inizio del 2011.
Al coro dei bullish sul metallo si sono unite però anche altre voci autorevoli.
Eugen Weinberg di Commerzbank prevede che nel 2010 le quotazioni testeranno quota 1.400. A suo avviso, per la sorpresa dei più scettici, sarà proprio la ripresa dellla congiuntura a sostenere le quotazioni del bene rifugio. “L’economia più forte si tradurrà in una maggiore domanda dei gioielli. E comunque, anche se l’economia dovesse rimanere debole o peggiorare, gli investitori cercheranno riparo nell’oro”.
Dan Brebner, analista di Londra presso Deutsche Bank, considerato il guru più accurato in materia del 2010 secondo i dati di Blooombrg, crede che il Gold Price balzerà a 1.550 dollari l’oncia, il 20% in più rispetto ai livelli attuali.
In un contesto attuale di forte incertezza, e in cui sicuramente i tassi di interesse si mostrano fiacchi, qual è il consiglio ideale da dare agli investitori?
Al momento le quotazioni dell’oro sono scambiate sui mercati americani a quota 1,250,60 dollari circa l’oncia. Quanto sarà lunga ( o breve) la strada per arrivare a quota 1.300 (0 addirittura 1.550)?
Un articolo pubbicato da The Street fa un po’ da contraltare e consiglia di usare un po’ di moderazione.
“Guardando al breve termine e verso la Festività del Lavoro che si svolgerà nel fine settimana imminente negli Usa, è vero che i prezzi dell’oro potrebbero salire in modo ulteriore e forse anche fino a 1.260 dollari l’oncia – prevede Jeffrey Christian, direttore di CPM Group.
Ma l’esperto, pur ritenendo che le quotazioni seguiranno la fase ascendente anche nel resto del 2010, avverte sul rischio di un movimento non lineare.
“Penso che i prezzi caleranno un po’ agli inizi di settembre, e che forse 1.300 e un valore anche superiore sarà testato alla fine di settembre e ottobre”.
Nel breve dunque, attenti a non fare della corsa all’oro la propria ossessione: la frenesia porta infatti a posizionarsi spesso sul metallo per paura di perdere qualche lauta opportunità. Peccato che però è altrettanto vero che è sufficiente un calo giornaliero a due cifre, un rumor di qualsiasi genere, a smobilizzare di fretta l’investimento.