(9Colonne) – New York, 2 lug – I grandi gruppi dei media e dell’entertainment sono destinati a diventare presto solo un ricordo? Un panel di analisti dell’industria e di rappresentanti delle maggiori banche americane ha discusso questo, ed altri temi “caldi” sul ruolo dei media nella nuova era digitale, in occasione di un evento organizzato nei giorni scorsi dalla PricewaterhouseCoopers a New York e molti hanno sostenuto che le grandi conglomerate non offrono più alcun vantaggio nella nuova era digitale. “Il consolidamento nel vecchio mondo dei media distrugge il valore”, ha detto Laura Martin, fondatrice e amministratore delegato di Media Metrics. “Comprano e comprano – ha aggiunto – perché non sanno cos’altro fare e pensano così di guadagnare audience”. Secondo la Martin, bisogna invece cercare accordi on-line e digitali il cui scopo non è il traffico ma la monetizzazione, come ha fatto Google, e non come fanno di solito i colossi dei media. Inoltre, aggiunge la Martin, i giovani imprenditori della tecnologia che “fanno la differenza” vogliono lavorare in ambienti di lavoro moderni e alla moda, “non come le vecchie compagnie dei media”. L’ex analista della Morgan Stanley per l’entertainment e i media Richard Bilotti ha detto che il consolidamento può a volte creare vantaggi di scala, come è stato per la News Corp., ma non per la Walt Disney, la cui acquisizione della Pixar – pur se positiva sul piano strategico – non ha portato benefici agli azionisti, perché la Disney ha pagato un prezzo altissimo. La PwC prevede ancora una vivace attività di fusioni, acquisizioni e alleanze nel campo dei media e dell’intrattenimento. “Ora che i contenuti vengono distribuiti su piattaforme multiple, i produttori e fornitori di contenuti, i distributori e le aziende tecnologiche cercano di espandere la loro presenza nella proliferazione dei canali: è questo che spinge l’attività di M&A”, secondo lo studio della PwC “Global Entertainment and Media Outlook: 2007-2011”. L’anno scorso, il volume degli accordi tra le aziende dei media e dell’entertainment ha superato i 70 miliardi di dollari negli Usa e quest’anno dovrebbe essere il più importante in termini di volumi dopo il 2001, l’anno della fusione tra colossi Aol-Time Warner. La PwC si aspetta nel corso del 2007 più di 1.000 accordi nel settore per un valore di circa 167 miliardi di dollari. Tuttavia, gli esperti presenti alla presentazione dello studio non erano molto d’accordo – come detto – sulla portata positiva di queste partnership: secondo molti limitano la flessibilità delle aziende e creano il rischio di “matrimoni che non funzionano”.