LONDRA (WSI) – Se doveste investire tutti i vostri risparmi sugli imprevedibili mercati azionari, da chi andreste per farvi consigliare se non dai migliori gestori in circolazione?
I tre gestori britannici che nel 2014 hanno avuto maggiore successo nella strategia di stock picking, dispensano di seguito i loro personali consigli di investimento, spiegando come fanno a scegliere vincitori e perdenti sui mercati.
Il Telegraph ha intervistato i manager di fondi che tramite la gestione di un portafoglio azionario sono riusciti a battere il mercato generale (ovvero l’indice Ftse 100, che si appresta a chiudere l’anno in calo) con il più ampio margine di distacco.
Mark Slater – Slater Growth e Slater Recovery: +14% per entrambi
Uno di loro è Mark Slater. In passato è riuscito a ottenere performance migliori dell’azionario anche quando questo ha perso terreno. Il trucco gli è riuscito anche nel 2014. I suoi fondi Slater Growth e Slater Recovery hanno archiviato il 2014 con un +14%, mentre la media degli altri fondi britannici è stata di -2%.
La strategia vincente di Slater si basa sull’indiduazione di titoli a basso costo che sono snobbati dagli altri. Secondo lui è in gran parte grazie alla corsa dei titoli Hutchison China Meditech – una società di assistenza medica con sede in Cina ma quotata a Londra, che il suo fondo ha fatto tanto bene.
Anche Restore, un gruppo di archiviazione dati, e Entertainment One, il produttore del cartone animato Peppa Pig, sono due titoli che hanno fatto fare un bel balzo alla performance di entrambi i suoi fondi nel 2014.
Siccome la squadra vincente non si cambia, Slater continuerà a comprare i titoli che diventano a buon mercato quando il resto dell’azionario scende.
Mark Barnett – Invesco Perpetual UK Strategic Income: +7,6%
Un altro gestore che ha riscontrato particolare successo nell’anno che volge al termine è Mark Barnett di Invesco Perpetual UK Strategic Income. Secondo il gestore il segreto del suo successo è riuscire a evitare i settori peggiori.
Sembra una ricetta semplice da mettere in pratica, ma quanti gestori non avevano in portafoglio società minerarie, banche o negozi di alimentari? Il lungimirante Barnett aveva anche pochissimi gruppi esposti al gas e al petrolio. Le società su cui punta possiedono invece la “capacità di generare una costante crescita di profitti, ricavi e flussi di cassa”.
Francis Brooke – Trojan Income: +7,1%
Francis Brooke del fondo Trojan Income è il terzo della lista. L’obiettivo del gestore è generare una crescita buona senza però fare perdere troppi soldi agli investitori durante le cadute dei mercati.
Un modo sicuro per farlo è puntare sui gruppi che garantiscono alti dividendi. L’anno scorso un simile approccio ha sicuramente dato i suoi frutti. Come anche il collega Barnett, Brooke ha avuto successo più evitando i “coltelli cadenti” falling knives” che puntando su titoli dalla crescita stellare.
“Abbiamo un’esposizione molto limitata alle azioni non uotate sul listino FTSE 100”, osserva il money manager, ricordando che le imprese di taglia minore dall’alto potenziale ma al contempo sicure sono state più difficili da trovare nel 2014.
A causa del crollo dei prezzi petroliferi molte delle societĂ che corrispondono a questa descrizione hanno penalizzato altri investitori. Tra i titoli che Brooke aveva in portafoglio nel 2014 figurano la compagnia farmaceutica AstraZeneca e WH Smith, il rivenditori di libri, oggetti di cartoleria e souvenir.
Fonte: The Telegraph
(DaC)