Economia

I millennials sono il nuovo volto della sfida pensionistica

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Per i millennials il pensionamento potrebbe trasformarsi in un incubo. Secondo una recente ricerca del Social Science Research Network,moltissimi tra baby boomer e membri della Generazione X sono finanziariamente impreparati per la pensione. Ma per i cosiddetti millennials, quelli nati tra il 1981 e il 1996, probabilmente sarà molto peggio.

Nuove ricerche mostrano che questa generazione, che comincerà a ritirarsi dal lavoro intorno al 2050, si trova di fronte a “lugubri prospettive finanziarie di pensionamento”, come scrive l’editorialista di MarketWatch Mark Hulbert. Chi oggi crede di dover affrontare una crisi finanziaria per la pensione, potrebbe in un certo senso “consolarsi” pensando ai millennials. “Questa è la conclusione deprimente che traggo da recenti ricerche sulla situazione dei millennials che probabilmente si troveranno ad affrontare una crisi quando inizieranno a ritirarsi intorno al 2050” scrive Hulbert.

I millennials hanno un vantaggio chiave rispetto alle generazioni precedenti quando si tratta di risparmiare e di investire per la pensione: sono più istruiti. Idealmente, questo dovrebbe significare un maggior potenziale di guadagno, ma l’elenco degli svantaggi è lungo. Hulbert ne cita alcuni: la crisi finanziaria e la conseguente ripresa al rallentatore e l’avvio troppo lento delle carriere dei millennials. Molti lavoreranno nei lavori tipici della gig-economy per cui non saranno automaticamente iscritti alla previdenza e non versano contributi ai piani pensionistici. Questi problemi hanno ridotto il patrimonio netto dei millennials a livelli più bassi rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, i giovani rinviano il momento di mettere su famiglia e sposarsi e anche il momento di acquistare casa, il che finisce per influire negativamente sul risparmio pensionistico.

“C’è qualcosa di speciale che i millennials possono fare per superare queste sfide?” No scrive Hulbert secondo cui le possibilità di finanziamento per la pensione a disposizione dei giovani non sono diverse da quelle che avevano le generazioni precedenti. I pianificatori previdenziali possono solo suggerire di perseguire queste opzioni al massimo delle possibilità ma, sottolinea l’editorialista, è come dire di andare a combattere una nuova guerra con le armi della precedente.