Economia

I nove cigni neri che hanno cambiato il mondo. E gli altri in arrivo

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Cigni neri:  eventi imprevedibili che hanno cambiato per sempre la storia della finanza. A descriverli, e riassumerli, è una infografica che è stata stilata da Call Levels. Che spiega:

“La scoperta di un Cigno Nero inteso come simbolo di estrema imprevedibilità e deviazione rispetto alla norma dei mercati finanziari ha dato il via alla frase diffusa “Teoria del Cigno Nero”. Avidità e paura sono i due principali fattori che scatenano gli eventi economici in stile Cigno Nero a cui abbiamo assistito nel corso della storia. Quando si verificano questi eventi catastrofici, i mercati finanziari non vengono risparmiati dalle frustrate che li accompagnano. Di fatto, i mercati stanno ancora scontando le conseguenze economiche e finanziarie da quanto è accaduto nella Crisi Finanziaria Globale del 2008. Chi, davvero, avrebbe mai pensato che Lehman Brothers avrebbe chiuso i battenti, in un contesto in cui tutti erano convinti che tali società fossero “Too Big To Fail”, ovvero “troppo grandi per fallire?”.

L’infografica presenta i nove cigni neri che hanno cambiato il mondo e che si sono susseguiti dall’inizio del nuovo millennio:

1) La crisi finanziaria che ha travolto l’Asia nel 1997, scatenando un crollo dell’azionario globale del 60%.

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2) L’esplosione della bolla dot-com, che ha visto il Nasdaq capitolare del 78% da 5.046,86 a 1.114,11 punti.

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3) Le vendite che hanno messo in ginocchio Wall Street l’11 settembre del 2001 (con il Dow Jones massacrato con una perdita -14%)

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4) La crisi finanziaria globale esplosa nel settembre del 2008. che ha mandato in fumo $10.000 miliardi dall’azionario globale,  e che ha come simbolo le foto che ritraggono i dipendenti di Lehman Brothers uscire mestamente dagli uffici portando scatoloni pieni di roba accumulata negli anni euforici delle pazze scommesse.

5) La crisi dei debiti sovrani in Europa.

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6) Il disastro nucleare di Fukushima, Giappone, seguito allo tsunami dell’11 marzo del 2011.

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7) La crisi petrolifera iniziata nel giugno del 2014, che ha portato i prezzi del petrolio a più che dimezzare il loro valore da $110 a $50, e che è iniziata ufficialmente il 22 giugno, con gli 1,3 milioni di barili che sono stati caricati in due tanker in un porto della Libia. Così è finito il decennio di alti prezzi sui mercati energetici.

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8) Il Black Monday dell’8 agosto del 2015, con la borsa di Shanghai crollata in una sola sessione dell’8,5% e del 30% tre settimane più tardi.

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9) La Brexit.

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Infografica, fonte Call Levels

All’indomani della Brexit, Graham Summers, responsabile strategist dei mercati di Phoenix Capital Research, ha lanciato un avvertimento sull’arrivo imminente di due cigni neri, ben peggiori del divorzio del Regno Unito dall’Ue, indicando come primo cigno nero la recessione in cui sono sarebbero tornati a scivolare gli Stati Uniti. Lo strategist ha presentato come prove i dati provenienti dal fronte macro, tra cui quelli relativi alla produzione industriale,  ai debiti corporate, all’accumulazione delle scorte: tutti, in territori da recessione. E ha predetto:

“Dal momento che questo è l’anno dell’Election Day, si avverte un maggior bisogno di mantenere uguale il racconto di come vanno le cose. Dunque non aspettatevi alcun annuncio ufficiale su questa recessione, almeno fino all’inizio e/o metà del 2017“.

Un commento che non ha risparmiato critiche agli artefici della crisi:

“A prescindere da quello che le elite annunceranno, il fatto è che gli Stati Uniti sono in recessione. Sette anni di politica ZIRP (zero interest rate policy, ovvero politica di tassi di interesse a zero) e $3.500 miliardi di QE da parte della Fed hanno generato la ripresa più debole in sette anni. E la Fed ora non ha più munizioni efficienti (i benefici di un taglio dei tassi sarebbero nel migliore dei casi temporanei)”.

L’altro cigno nero citato dallo strategist è stato identificato nella Cina, prossima a soffrire una  crisi valutaria significativa.

Più recente l’alert da cigno nero di Bill Gross, ex Pimco e responsabile economista di Janus Capital che, nel suo outlook sugli investimenti del mese di ottobre, si è così espresso:

“I nostri mercati finanziari sono diventati un casinò in stile Vegas/Macau/Montecarlo, nello scommettere sull’offerta illimitata di credito generato dalle banche centrali per reflazionare con successo le economie globali e rafforzare la crescita del Pil nominale”.

Ma i banchieri centrali, ha avvertito Gross:

“non possono continuare a raddoppiare le loro puntate senza rischiare un evento da cigno nero o forse grigio sui mercati finanziari globali”.

Il mondo intero attende con timore il decimo cigno nero.