Bangkok – Listini asiatici in calo, ai minimi da 16 mesi, sui rinnovati timori recessione globale. Non sono sufficienti i segnali lanciati dal G20, di intervenire con ogni mezzo per ridare fiducia al mercato. Mancano misure concrete. Si estendono dunque i sell dopo la chiusura negativa di Wall Street. Le parole dei grandi fungono solo a beneficio della moneta unica, in ripresa. Eurodollaro a $1,3486.
Segnali allarmanti sulla possibilità di una nuova recessione economica, dopo che alla fine del due-giorni FOMC erano giunte parole di “significativi rischi di ribasso” per l’economia Usa. La rinnovata avversione al rischio ha spinto poi gli investitori ad allontanarsi con forza dall’azionario, mentre i timori sulla situazione economica globale hanno trascinato giù le commodities e le valute dei paesi emergenti, a favore del dollaro.
Il dollaro di Singapore ha raggiunto i minimi da 9 mesi contro il biglietto verde e continua a rimanere debole. Continuo deprezzamento anche per il won della Corea del Sud, tanto da spingere le autorità a minacciare un intervento attraverso la vendita di dollari.
A guidare i ribassi di oggi è proprio l’indice Kospi di Seul, che cede oltre il 4%, ai minimi da un mese. Oltre $3,4 trilioni sono stati sottratti dall’azionario solo durante questa settimana, portando dunque i mercati in una fase orso.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans della regione in calo dello 0,88%. Seul (-5,73%), Sydney (-1,47%), Hong Kong (-2,12%), Shanghai (-1,17%), Singapore (-1,6%).
Commodities ancora in calo: Wti ($80,00, -0,63%), Brent ($105,30, -0,18%), oro ($1.726,3, +0,88%), argento ($34,51, -5,65%), rame ($3,2185, -7,74%).
Nel valutario, la moneta unica beneficia delle parole del G20 e recupera contro i principali rapporti di cambio. Euro contro il dollaro a $1,3486 (+0,19%), contro lo yen a ¥102,85 (+0,17%), contro il franco svizzero a CHF 1,2235 (+0,1%). Giù contro la sterlina inglese a 0,8756 (/0,18%). Dollaro/yen a ¥76,27 (0%).
In leggero rialzo i futures sull’indice S&P500, di 2,5 punti (+0,22%) a 1.126 punti. Rendimenti dei Treasury a 10 anni in rialzo di 2pb all’1,741%.
“Si tratta del solito menù. Cerca di dare maggiore fiducia, almeno nelle poche ore successive”, ha detto a Reuters Emmanuel Ng, strategista nel valutario per Ocbc a Singapore. “Quello che mi sembra di capire è che c’è un qualche tipo di accordo tra il G20, ma piuttosto che intervenire con un unico metodo per ridare stabilità, ognuno farà la sua parte. Adesso dobbiamo attendere su quello che la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno da dirci, ma l’impegno di oggi non è nulla di nuovo”.
“Il nuovo annuncio a supporto del sistema finanziario globale ha contribuito a migliorare le aspettative di risposte decise e coordinate ai problemi che le varie economie stanno affrontando”, ha detto a Bloomberg Tim Schroeders, di Pengana Capital Ltd.