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I titoli di stato italiani non piacciono piu’. Ormai solo la Bce li compra

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New York – Addio Btp. Gli investitori che comprano i titoli di Stato italiani sono una razza in via di estinzione. Non servono conferme ufficiali per raccontare l’evidenza. Basta ripercorrere quanto accaduto durante le ultime aste di govies tricolori per prenderne coscienza: solo la Banca centrale europea e le istituzioni finanziarie dello Stivale sono oggi ancora disposte a fare la loro parte per sostenere Roma.

Secondo gli addetti ai lavori la vera domanda che il mercato si dovrebbe porre è quanto a lungo questa situazione durerà prima che venga imboccato il punto di non ritorno, ossia quello in cui le stesse banche saranno costrette a disfarsi dei Btp o a prendere almeno coscienza che non possono fare altro che restare fuori dal mercato. Per alcuni analisti i dubbi sono pochi: è solo questione di tempo.

E’, infatti, opinione condivisa che questo scenario si concretizzerà, nonostante il nuovo governatore della Bce, Mario Draghi, abbia permesso nelle ultime settimane una campagna acquisti dei Btp dai volumi più consistenti del recente passato. “L’Italia dei titoli di Stato, che rappresenta il più grande mercato obbligazionario in Europa e il terzo nel mondo, è stata particolarmente instabile dall’inizio di luglio”, dicono gli esperti di Barclays Capital, segnalando che a salvarla ci ha pensato la Bce, rivestendo il ruolo di principale compratore.

Il broker che ha passato in rassegna le aste di Roma dall’inizio di luglio alla fine di settembre conclude la sua analisi, notando che lo sforzo è stato minimo per gli acquirenti domestici, mentre gli stranieri hanno scaricato il rischio, snobbando la carta italiana e i suoi allettanti rendimenti. “Niente è inaspettato: tutti coloro che possono uscire preferiscono starne fuori”, chiosano alla banca inglese, constatando: “Gli acquirenti sono solo coloro per i quali la vendita equivale al suicidio”.

“Detto questo – concludono – auguriamo alle banche italiane e alla BCE la miglior fortuna nell’acquistare bond che arriveranno a scadenza e che potrebbero venire scaricati sul mercato qualora Frau Merkel dovesse continuare a puntare i piedi sulla Bce e sul ruolo marginale che gli spetta in questa crisi”.