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IBM, CHE HA FATTO TREMARE WALL STREET

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I risultati trimestrali di International Business Machines Corp. (IBM) hanno scatenato la fuga dal comparto high-tech e innescato una reazione a catena che in apertura di seduta ha spinto le borse americane in caduta libera .

Ecco uno per uno i numeri responsabili di tanta agitazione:

 

3° TRIM 2000

  TRIM 1999

FATTURATO

$21.8 mld

$21.1 mld

UTILI NETTI

$2.0 mld

$1.8 mld

FATTURATO (SOFTWARE)

$2.9 mld

$3.0 mld

NUOVI CONTRATTI

$13.3 mld

$9.2 mld

SPESE

$5.0 mld

$4.9 mld

DEBITI

$29.4 mld

$27.9 mld

FLOTTANTE

1.8 mld

1.8 mld

MARGINE DI PROFITTO LORDO

35.8%

35.8%

Gli utili, pari a circa $2 miliardi, ovvero $1,08 per azione, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in linea con le aspettative degli analisti.

L’incremento degli utili sale addirittura al 20% se al bilancio dello scorso anno si escludono i proventi delle operazioni straordinarie, come la vendita del servizio di accesso Internet Global Network ad AT&T.

Il fatturato ha raggiunto quota $21,78 miliardi, pari a un incremento del 3%, che ha mancato il 4% indicato dagli analisti di Wall Street.

Il primo produttore di computer si e’ trovato a corto di microprocessori e non e’ stato in grado di accontentare a pieno la domanda.

“Se non avessimo sofferto di una carenza nell’approvvigionamento di componentistica – ha spiegato John Joyce, responsabile finanziario IBM – avremmo potuto contare su vendite aggiuntive per $436 milioni”

Ammettendo le difficolta’, Louis Gerstner, presidente e amministratore delegato IBM – ha definito comunque il trimestre “solido”.

“Risultato comprensibile ma non certo soddisfacente – e’ stato il commento di John Jones l’analista che Salomon Smith Barney ha piazzato alle costole della societa’ – E’ come se avessero un motore a 16 cilindri ma non li facessero mai girare tutti assieme”.

Eppure ‘Big Lou’, come viene soprannominato Gestner in IBM, non si e’ presentato a mani vuote agli investitori: per la prima volta – da tempo immemorabile – la divisione dei personal computer e’ in nero.

Una politica di marketing aggressiva, innovazione tecnologica, ottimizzazione di costi e distribuzione hanno infatti incrementato le vendite di PC del 17% rispetto al trimestre dello scorso anno.

Una soddisfazione per Gestner, che si e’ sempre rifiutato di considerare lo scorporo o la vendita della divisione PC, nonostante le raccomandazioni di influenti analisti.

Alla luce dei conti, tra le grandi banche d’affari internazionali, solo due istituti hanno abbassato questa mattina il rating di IBM: il giudizio di Deutsche Banc passa da “Strong Buy” a “Market Perform”, mentre quello di Prudential da “Accumulate” a “Hold”.