Un risparmiatore italiano su due si conferma parsimonioso, ma quando si tratta di investire non ama il rischio. È quanto emerge dall’ultima indagine di Swg per Cnp Partners, condotto su un campione di 1.800 soggetti rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 35 e i 70 anni, che traccia il profilo del risparmiatore italiano, evidenziane alcune delle caratteristiche principali.
Il parsimonioso
Dall’indagine emerge che oltre la metà degli interpellati (57%) afferma di guardare con sospetto ai prodotti di investimento, ma allo stesso tempo di dichiara attenta alla pianificazione finanziaria che ha come obiettivo primario la protezione del capitale. Si tratta di persone che vivono in una situazione economica incerta, preoccupate per il proprio futuro e quello della propria famiglia. Fanno molta attenzione ai risparmi e alla pianificazione finanziaria, proprio perché non possono permettersi di perdere denaro.
Mettono da parte ogni guadagno e pianificano tutto con anticipo per evitare imprevisti. I prodotti di investimento vengono visti come qualcosa di complesso e rischioso, li associano all’idea di futuro e incognita. Nell’investimento la loro parola d’ordine è: proteggere il capitale.
Le forme di investimento predilette sono conto corrente (posseduto dall’88%), Immobili (34%) e assicurazioni sulla vita (26%), fondi pensioni (24%) e buoni postali (23%). Passando ad esaminare invece le spese, oltre al cibo (29%), le altre voci prevalenti sono casa, salute e viaggi (10%).
L’edonista
Si passa poi al cosiddetto “edonista” (il 38% degli intervistati), in pratica colui che ha una scarsa predisposizione alla pianificazione finanziaria. Si tratta di persone che vivono una situazione economica insoddisfacente. Poco propensi a dedicare attenzione alla pianificazione finanziaria, dichiarano di non essere in grado di risparmiare, e di preferire spendere quello che guadagnano per fare le cose che amano.
Estranei al mondo degli investimenti finanziari, gli Edonisti si dichiarano disinteressati a questo mondo.
Per loro gli investimenti sono un sacrificio e un’incognita e i prodotti troppo costosi e complessi, adatti a poche persone. L’82% di chi appartiene a questa fascia dice di essere titolare di un conto corrente, mentre solo il 9% ha investimenti in titoli di Stato o obbligazioni.
L’audace
Sul fronte opposto, gli “audaci” ( 17%), coloro che si definiscono investitori attivi. Si tratta di amanti del rischio. Inguaribili ottimisti, vivono una situazione economica soddisfacente e dichiarano che in futuro si aspettano che migliorerà ulteriormente. Si definiscono degli investitori attivi, disposti anche a rischiare qualcosa pur di guadagnare, sempre in cerca del massimo rendimento. Con una buona conoscenza del mondo degli investimenti finanziari, li considerano la migliore forma di investimento dei propri soldi.
Per loro i prodotti di investimento procurano serenità e libertà, e li utilizzano al fine principale di far fruttare il proprio capitale e accrescerlo. Di questi uno su tre (il 34%) ha investimenti in azioni o in assicurazioni sulla vita.
Il prudente
Infine i “prudenti”, coloro che mostrano una propensione alla pianificazione ma si accontentano di guadagni bassi. Hanno un consulente finanziario e sono disposti a spendere per prodotti di investimento/assicurativi (+di300€) Sottoscrivono gli investimenti tramite banca, mentre per lea ssicurazioni preferiscono le compagnie assicurative, e son o focalizzati alla protezione (propria e della famiglia). Hanno beni immobiliari, fondi, polizze vita/casa/salute, fondi pensione, obbligazioni. In particolare, il 46%, sceglie di destinare i propri investimenti verso il mattone, il 40% su assicurazioni vita e il 37% verso fondi.