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Il 10% più ricco in America controlla l’89% di Wall Street

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A Wall Street la disuguaglianza può essere vista anche con un’altra visuale: quella che si concentra sul possesso dei titoli azionari. Negli Stati Uniti il 10% più ricco della popolazione ha in mano l’89% dei titoli azionari Usa.

Grazie a Wall Street americani sempre più ricchi

Non solo si tratta solo di un nuovo record, ma anche di una chiave di lettura importante per capire quanto la crescita vertiginosa sperimentata dalle azioni negli ultimi anni abbia arricchito una minoranza della popolazione, peraltro già facoltosa.

Secondo i dati raccolti dalla Federal Reserve, l’1% più ricco degli americani ha potuto beneficiare, durante la pandemia, di un incremento del patrimonio superiore ai 6.500 miliardi di dollari grazie all’apprezzamento delle azioni Usa e dei fondi comuni. Sul versante opposto, il 90% “più povero” degli americani (anche se vi è incluso tutto il ceto medio) ha potuto godere di un incremento da 1.200 miliardi di dollari.

Dall’inizio del 2020 le azioni americane hanno guadagnato il 40% circa, mentre dal fondo toccato nel coronacrash si è osservato quasi un raddoppio delle valutazioni. Nell’ultimo anno e mezzo circa il 70% della nuova ricchezza accumulata dagli ultra-ricchi (top 1%) è dovuto alla crescita del mercato azionario.

La rinascita del trading online

La crescita dei conti di intermediazione negli Stati Uniti, rappresentata in modo emblematico dal boom della app per il trading online Robinhood, non deve far pensare a un equilibrio più “democratico” nella distribuzione delle partecipazioni azionarie. E’ vero, negli ultimi due anni i conti presso Robinhood sono passati da 10 a 22 milioni, con tanti nuovi investitori pronti a partecipare ai guadagni del mercato azionario e delle criptovalute. Ma si tratta di pesci molto piccoli: il conto medio vale circa 4.500 dollari e quelle che sono performance percentuali molto significative per per un conto milionario, non possono dare grandi soddisfazioni in portafogli di queste dimensioni.

Inoltre, lo stile di investimento dei piccoli risparmiatori molto giovani, entrati nel mercato per sfruttare le fluttuazioni di breve periodo, non stanno premiando su scala collettiva. Fra il gennaio 2020 e il giugno 2021, infatti, le performance delle azioni detenute dal 10% più ricco d’America hanno guadagnato il 43%, contro il 33% realizzato dal 90% più povero.