ROMA (WSI) – L’asteroide “2014 Dx 110” passerà oggi ad appena 345mila chilometri dalla Terra, senza che vi sia alcun rischio di impatto con il nostro pianeta: abbastanza vicino tuttavia perché la Nasa lo abbia inserito nella sua lista di potenziali minacce, con una possibilità di collisione di una su dieci milioni nel perigeo previsto il 4 marzo del 2046.
Nonostante il diametro ridotto – trenta metri – l’asteroide, scoperto il 28 febbraio scorso, sarà visibile telescopicamente e il perigeo dovrebbe essere raggiunto alle 22.06 ora italiana: il prossimo passaggio avverrà fra 3,26 anni.
Le previsioni su quali oggetti possano in futuro rappresentare un pericolo è molto difficile, così come ogni eventuale intervento dato lo scarso preavviso: a causa della bassa albedo (capacità di riflessione) della loro superficie gli asteroidi sono di norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso, e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.
La collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è comunque un evento raro – circa tre ogni mille anni – ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali.
Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e soprattutto “Apophis”, con una possibilità su 43mila di collisione nel 2029 e nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069.
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ROMA (WSI) – Il 5 Marzo è una data da ricordare: un asteroide, dal diametro di circa 30 metri, passerà vicinissimo alla Terra. L’asteroide, appena scoperto e chiamato 2014 DX110, passerà all’interno della distanza che separa la Terra dalla Luna. «È un record storico poichè questo passaggio rientra fra i 200 più ravvicinati avvenuti dall’inizio del ‘900. Tuttavia il nostro pianeta non corre alcun pericolo», rileva l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
A un anno dall’esplosione dell’asteroide che ha attraversato l’atmosfera sulla città russa di Chelyabinsk, i passaggi ravvicinati più celebri sono quelli di 2011 MD, dal diametro di circa 20 metri, che il 27 giugno 2011 è transitato a circa 20.000 chilometri dalla Terra. Da ricordare anche 2004 FH, dal diametro di 20 metri, che il 18 marzo 2004 è passato a circa 50.000 chilometri dalla Terra, e ancora 2014 DA14, che il 15 febbraio 2013 è passato a circa 36.500 chilometri e che, con i suoi 40 metri di diametro, è il più grande fra gli asteroidi che si sono avvicinati a meno di 100.000 chilometri dalla Terra.
La scoperta dell’asteroide 2014 DX110 è stata annunciata dal Minor Planet Center, l’organizzazione dell’Unione Astronomica Internazionale che sorveglia i corpi minori del Sistema Solare.
Secondo le stime passerà ad una distanza inferiore a
350.000 chilometri, pari a 0,9 la distanza fra Terra e Luna, che è di 384.403 chilometri. «È una distanza sicura, ma capace di offrire un vero spettacolo – prosegue Masi – anche perchè nel momento in cui l’asteroide raggiungerà la minima distanza dalla Terra sarà perfettamente visibile dall’Italia». Non sarà comunque possibile vederlo a occhio nudo e, data la sua notevole velocità, non sarà nemmeno facile catturarne le immagini, se non con telescopi dal diametro di 40 centimetri. Nuvole permettendo, bisognerà comunque «cogliere l’attimo», considerando che subito dopo il passaggio ravvicinato l’asteroide diventerà sempre meno luminoso e osservarlo sarà ancora più difficile.