Nonostante un contesto sfidante le banche svizzere sono riuscite a ritrovare la via della crescita. E in particolare, pur in presenza di un inasprimento delle condizioni quadro normative e il perdurare dello scenario caratterizzato da tassi d’interesse molto bassi, la Svizzera si riconferma il numero uno su scala globale nel settore del private banking transfrontaliero. E’ quanto emerge dall’edizione 2018 appena pubblicata nella Confederazione elvetica del Barometro bancario, elaborato con cadenza annuale dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB), che sintetizza e analizza i principali parametri e sviluppi della piazza bancaria elvetica.
“Gli indicatori sono tornati a segnalare un trend di crescita, anche se il contesto attuale è caratterizzato da vari elementi di incertezza. Risulta quindi tanto più impressionante la performance messa a segno dalle banche. Di intonazione positiva appaiono anche i dati occupazionali attesi per il settore. Secondo il nostro sondaggio, circa un terzo degli istituti interpellati si attende un miglioramento della situazione occupazionale già nel corso di quest’anno», ha spiegato August Benz, vice-ceo dell’ASB e responsabile Private Banking & Asset Management, nel commentare l’edizione 2018 del Barometro bancario.
Secondo quanto si legge in un comunicato dell’ASB i riflettori sono puntati sull’asset management istituzionale, che grazie all’elevato potenziale di crescita si delinea come uno dei pilastri portanti della piazza finanziaria elvetica. In questo settore i patrimoni in gestione sono aumentati lo scorso anno di circa il 13%.
Ma nonostante gli allori di una lunga storia alle spalle, il settore bancario svizzero non può permettersi di stare fermo. Il documento, che si basa sulle cifre della Banca nazionale svizzera (BNS) relative al 2017 e sugli elementi tratti da sondaggi condotti direttamente presso gli istituti membri, indica che i margini in costante diminuzione e la progressiva digitalizzazione porteranno avanti e plasmeranno la ridefinizione strutturale del settore. Secondo i risultati del Barometro, gli istituti finanziari della Confederazione sono pronti a raccogliere queste sfide e si stanno impegnando con successo nel loro processo evolutivo in un simile contesto mutato e mutevole. “Le nuove tecnologie digitali impongono cambiamenti radicali ai processi aziendali così come ai profili professionali – si legge nel comunicato -. Attraverso l’adeguamento dei modelli operativi, le banche colgono le occasioni per innovare e, in collaborazione con le aziende fintech, creano potenziali per proficue sinergie”.
Gli esperti dell’Associazione svizzera dei banchieri nel loro studio non si limitano a fotografare il buono stato di salute del sistema bancario svizzera ma tracciano i sentieri da seguire per rimanere ai vertici mondiali del settore nel suo complesso e in particolare di quello del private banking: per poter continuare ad essere annoverata tra i centri finanziari leader a livello mondiale, la Svizzera necessita del libero accesso ai mercati esteri e alla relativa clientela. Per questo motivo gli analisti ricordano che la Svizzera si sta dotando di una legislazione pienamente equivalente, come ad esempio la Legge sui servizi finanziari (LSF) varata a giugno 2018 e la Legge sugli istituti finanziari (LIFin), oppure con il recepimento e l’attuazione dello SAI. Attualmente vige un clima di incertezza per quanto riguarda il riconoscimento dell’equivalenza della Borsa svizzera, per il quale la Commissione europea ha fissato una durata provvisoria di un solo anno.
Il Barometro indica anche altri passi da fare per il sistema svizzero. Vengono infatti indicati come necessari da un lato ulteriori migliorie delle condizioni quadro generali negli ambiti di mercato del lavoro, contesto normativo e formazione, dall’altro lato, soprattutto interventi specifici per i mercati finanziari al fine di rafforzare ulteriormente e garantire la concorrenzialità delle banche in Svizzera. «Abbiamo bisogno di condizioni quadro favorevoli all’imprenditoria e riconosciute sul piano internazionale. Questi elementi getteranno le basi per la crescita futura, rafforzando al contempo i vantaggi della piazza economica svizzera», ha dichiarato Martin Hess, economista capo dell’ASB.