NEW YORK (WSI) – In soli cinque stati dell’area euro sono stati concentrati 500 miliardi di euro di prestiti. Tramite uno dei due fondi di salvataggio dell’Eurozona, i paesi membri piu’ in difficolta’ hanno ricevuto aiuti finanziari da altri 12 stati della regione.
Oltre a queste risorse fresche, i cinque Piigs finanziariamente piu’ fragili hanno potuto contare anche sul sostegno economico del Fondo monetario internazionale e sugli accordi bilaterali stretti con i paesi piu’ solidi.
Nell’ordine, Cipro ricevera’ in totale 9 miliardi dal fondo salva stati. Il famigerato ESM (l’acronimo sta per “European Stability Mechanism”) trasferira’ i primi tre miliardi questo mese. A parte il fondo di aiuti permanente dell’area della moneta unica, a partecipare al salvataggio e’ anche il FMI, con 1 miliardo. I debiti complessivi della piccola isola ammontano a 23 miliardi di euro. E’ probabile dunque che Nicosia chiedera’ altri aiuti.
La Grecia ha fatto ricorso a prestiti per 243 miliardi di euro. A impegnarsi sono state Unione Europea e FMI, che di recente ha ammesso i suoi errori nella gestione del piano per affrontare la crisi del debito ellenica.
L’Irlanda e’ quella che naviga in acque piu’ tranquille. Ha ottenuto 85 miliardi con i quali ha potuto soccorrere le proprie banche nazionali. Il programma di aiuti scade alla fine del 2013 e al punto in cui sono le finanze del paese, Dublino dovrebbe essere in grado di rivolgersi ai mercati finanziari per chiedere soldi in prestito in cambio di titoli di stato.
Il Portogallo, dal canto suo, deve ripagare debiti per 78 miliardi di euro. E’ impossibile che Lisbona ce la faccia in tempo, a meno che l’economia non migliori in maniera incredbile nei prossimi mesi. Il programma scade alla fine del 2014. Finora il Portogallo ha ricevuto 60 miliardi di euro. I prestiti concessi sono ripartiti equamente tra FMI, fondo EFSF e Ue.
Le finanze della Spagna hanno fatto crack, ma i soldi sono stati prestati alle banche. Ue e Fmi non sembrano intenzionate ad ammettere la gravita’ del problema. Per creare una sciarada, la Troika (composta da Fmi, Bce e Commissione UE) ha prestato soldi alle banche spagnole, che a loro volta hanno prestato soldi al debito sovrano governativo. Ben un centinaio di miliardi di euro del fondo ESM sono stati ‘promessi’ agli istituti di credito iberici in difficolta’.
I rendimenti dei titoli di stato dell’area periferica sono scesi negli ultimi mesi, grazie alle piu’ disparate forme di misure straordinarie di allentamento monetario imposte dalle varie banche centrali. La liquidita’ iniettata ha placato le tensioni sui mercati, ma i pericoli rimangono. Non individurali potrebbe rivelarsi un errore che gli investitori e i piccoli risparmiatori rischiano di pagare caro.