Economia

Il falco Nagel si sbilancia su tassi BCE, criptovalute ed euro digitale

In linea con le dichiarazioni della presidente della BCE Christine Lagarde, anche il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, tradizionalmente falco, non esclude ulteriori strette della BCE, nel caso si materializzino rischi geopolitici o sui salari, ma ha aggiunto che “i tassi sono vicini al livello terminale”. Quanto al nuovo Patto di Stabilità, di cui si è discusso nel vertice di Berlino tra il governo italiano e tedesco, Nagel ha sottolineato la preferenza per regole più trasparenti, non basate su norme discrezionali individuali da negoziare con la Commissione. Questo rappresenta una posizione diversa rispetto a Bruxelles, che aveva proposto piani individuali da definire tra la Commissione e i singoli Paesi, mentre la Germania spinge per criteri quantitativi validi per tutti, nonostante anche la locomotiva d’Europa abbia dimostrato di non essere perfetta sul lato dei conti pubblici.

Nagel, intervenuto ieri a Milano a un incontro dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori presieduto da Andrea Ceccherini, si è detto fiducioso di raggiungere un accordo sul Patto di Stabilità e ha enfatizzato l’importanza di ridurre i debiti. Riguardo al finanziamento della transizione ecologica, ha indicato che serviranno tra 500 e 700 miliardi di euro all’anno in Europa e ha sottolineato la necessità di accelerare sulla Capital Markets Union per attirare investimenti anche dal settore privato.

Sulla politica monetaria Nagel ha confermato la linea dei falchi, per i quali è vietato evocare tagli e bisogna invece orientare correttamente le aspettative dei mercati che però, a causa delle previsioni fosche sull’economia, prevedono già una prima sforbiciata ad aprile e una seconda a luglio. Per frenare gli entusiasmi, facendo eco a Lagarde che aveva invitato a non cantare vittoria sull’inflazione, Nagel ha espressamente rimarcato che ci potrebbero essere rischi di aumento dell’inflazione nel medio termine ed escluso prossimi tagli ai tassi, confermando di fatto la linea di Francoforte “tassi più alti più a lungo”.

“È una buona notizia che l’inflazione stia calando. Siamo sulla strada giusta e nei prossimi 12-15 mesi raggiungerà l’obiettivo”, ha osservato Nagel. “Non so se ci saranno altri rialzi dei tassi di interesse. Nella prossima riunione esamineremo dati, vedremo se il quadro è cambiato. Nel medio termine abbiamo ancora incertezze. Ci sono fattori di rischio che potrebbero innescare un aumento dell’inflazione”, che il presidente della Bundesbank è tornato a chiamare “bestia avida”.

Per Nagel l’attenzione elevata ai rischi sul carovita si accompagna, così come per altri falchi del Consiglio Direttivo, alla tranquillità sull’andamento del PIL:Italia e Germania sono economie più aperte di altre e si sono ritrovate in una situazione molto complicata a causa della pandemia e della guerra in Ucraina. Ma non sono andate troppo male”. Nel complesso il presidente della Buba si è detto ottimista sull’economia.

Infine, rispondendo alle molte domande degli studenti sulle criptoattività, Nagel le ha considerate “asset speculativi, non monete”. Ha poi sottolineato la necessità di una regolamentazione che eviti rischi per la stabilità finanziaria e perdite per i contribuenti. Inoltre, ha indicato che la BCE punterà sull’euro digitale, prevedendo che potrebbe essere completato in “4-5 anni”, anche per ridurre la dipendenza da infrastrutture e operatori dei pagamenti non europei.