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Il flussi di capitali si stanno muovendo. Verso quali asset?

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Gli Stati Uniti sfidano il precipizio fiscale (Fiscal Cliff) ma non se ne preoccupano. Solo un accordo a breve, potrebbe tranquillizzare i mercati finanziari e riportare un po’ di fiducia necessaria in questo momento all’economia americana che inizia a perdere colpi. In queste ore i repubblicani stanno proponendo al presidente Obama un aumento delle tasse sui redditi più alti per scongiurare aumento delle imposte e taglio alla spesa pubblica a gennaio.

Stando ad un discorso di qualche settimana fa al New York Economic Club, anche il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke ha sottolineato il pericolo costituito dalla sfida del Fiscal Cliff. L’eventuale stretta fiscale, congiunta a tagli della spesa pubblica, in caso di mancato accordo, potrebbe minacciare la ripresa e riportare gli Stati Uniti in recessione.

Secondo Bernanke, bisognerà alzare ancora il tetto del debito pubblico per evitare il default degli States tenendo a mente, però, che il budget federale sta prendendo una “traiettoria insostenibile”; la crescita del debito dovrebbe poi restringersi nei prossimi anni, ma rimarrà ancora su livelli elevati.

Nonostante questo fine d’anno in un clima di incertezze, secondo un report di Morgan Stanley, il 77% degli investitori degli Stati Uniti sono rialzisti ed investiti su titoli azionari a livelli record vicino ai valori elevati come nel 2007. Il fatto che gli investitori non stiano percependo rischio sui mercati azionari, lo si evince anche dai valori molto bassi dei CDS generic a 5 anni (Credit Default Swap è un indicatore del rischio su titoli sovrani e corporates bonds) e dell’indice VIX (indice che misura la volatilità implicita a breve termine delle opzioni scambiate sull’indice S&P500).

Infatti il valore di quest’ultimo, l’US VIX, è sceso sotto 17% ma ha registrato anche valori più bassi, mentre il VIX in Europa è sceso sotto quello dell’US VIX. Statisticamente il VIX non rimane su valori al di sotto di 20 per molto tempo e questa situazione desta preoccupazione fra gli operatori. Osservando, inoltre, i grafici a più lungo termine si osservano, divergenze negative tra l’indice S&P500 e l’indice S&P500 Transportation in deciso declino e anche questo preannuncia il rischio di una correzione profonda nel 2013.

Ma per capire meglio dove si stanno orientando i grandi investitori dobbiamo servirci del COT. The Commitments of Traders (COT) è un prezioso rapporto che fornisce informazioni sui cambiamenti negli impegni di posizione di vari tipi di investitori. Il report ci mostra chiaramente che è in atto un ribilanciamento dell’asset allocation e una “silenziosa” fuga dalle azioni verso assets class con più valore. Stiamo, forse, assistendo ad un deflusso di capitali da Wall Street? Gli Stati Uniti stanno diventando il centro mondiale del rischio?

Dall’analisi, del VIX, delle divergenze in atto tra S&P500 e il settore trasporti, e il calo sensibile delle posizioni nette al rialzo COT, possiamo affermare che è in atto un deflusso di capitali da Wall Street probabilmente verso le Borse dei paesi emergenti. Purtroppo, la correzione imminente a Wall Street porterà ad un apprezzamento solo di poche asset class (US$, GBP, JPY e oro) mentre assisteremo ad innalzamento dei rendimenti dei Bonds anche dei più virtuosi (leggi Bund).

*Questo documento e’ stato preparato da Christian Marson, Advisor BBH Forex AG ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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