Il fondo RedBird Capital di Gerry Cardinale compra il Milan. Ecco chi sono i nuovi proprietari dei diavoli rossoneri
Il Milan sarà ceduto al fondo americano Red Bird Capital al prezzo di 1,3 miliardi di euro. Si tratta del terzo cambio di proprietà per i rossoneri dal 2017, ceduti da Fininvest al cinese Yonghong Li, che a sua volta aveva poi venduto al fondo Elliott. Quest’ultimo non è uscito completamente dal Milan: resterà nel capitale con una quota di minoranza al fine di garantire la continuità. Secondo indiscrezioni, la firma dell’accordo di cessione è avvenuta la scorsa settimana, dopo che è naufragata la trattativa tra il Milan e il fondo Investcorp. Stando quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, l’annuncio ufficiale dell’acquisizione del club da parte di RedBird dovrebbe arrivare domani, mentre il closing dell’operazione è previsto per settembre. Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha dichiarato a margine dell’assemblea dell’assemblea pubblica di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica):
“Tutto sta andando come previsto. Credo che nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa con il nuovo fondo proprietario, anche se poi tra signing e closing passerà qualche mese. Io mi auguro che ci sia una situazione definita in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi con una proprietà chiara perché questo agevola la vita a tutti”
Ma chi è RedBird Capital?
Chi è RedBird Capital
RedBird Capital è un fondo di private equity americano fondato nel 2014 e focalizzato sulla costruzione di società a rapido tasso di crescita con capitale flessibile e a lungo termine in collaborazione con la nostra rete di imprenditori e family office. Il suo patrimonio gestito negli ultimi tre anni è lievitato da 1,5 a 6 miliardi di dollari, investiti in società dei settori: beni di consumo; servizi finanziari; telecomunicazioni; media e tecnologia; sport.
Quello del Milan non è il primo investimento nello sport di RedBird Capital. In precedenza, il fondo ha acquisito il 10% di Fenway Sports Group (FSG) per circa 750 milioni di dollari. FSG è una mega piattaforma che si occupa di sport, marketing e media, che controlla la società inglese proprietaria del Liverpool, colpito da pesanti perdite finanziarie dopo il coronavirus. Fenway Sports Group possiede anche la squadra di baseball dei Boston Red Sox e il New England Sports Network.
Nell’estate 2020 RedBird aveva comprato la squadra francese di Ligue 1 Toulouse. Il fondo possiede inoltre il 15% dei Rajasthan Royals, squadra di calcio della Premier League indiana. RedBird ha inoltre promosso la Spac RedBall Acquisition Corp, che ha raccolto 1,3 miliardi di dollari e lo scorso ottobre 2021 ha annunciato la business combination con SeatGeek, una piattaforma di ticketing online. Il fondo è anche socio di LeBron James nell’entertainment. Inoltre, l’ad di RedBird lavora già con i campionati di football, basket e hockey, Nfl, Ncaa e Nhl, e ha fondato una nuova lega di football a otto, la XFL. Tra i fondatori di RedBird rientra Gerry Cardinale.
Chi è Gerry Cardinale
53 anni, laureato ad Harward con lode, vanta anche un Master of Philosophy in “Politics and Political Theory” ad Oxford, in cui fu titolare anche della borsa di studio “Rhodes Scholarship”. Cardinale è l’uomo abituato a gestire capitali impressionanti: in Goldman Sachs (da cui oggi si è sganciato), è stato senior leader dell’attività di investimento di private equity della banca d’affari, incaricato della gestione di oltre 100 miliardi di dollari di capitale privato tra azioni, debito, strategie di investimento immobiliare e di infrastrutture. Sempre in Goldman ha lavorato con imprenditori per costruire società multimiliardarie tra cui YES Network (acronimo di Yankees Entertainment & Sports, la rete sportiva regionale leader negli USA), Legends Hospitality – punto di riferimento dei servizi di biglietteria d’oltreoceano, Suddenlink Communication, ai tempi tra le più grandi società via cavo.
Cardinale vanta un patrimonio personale di oltre 2 miliardi di dollari ed è di chiare origini italiane. La scorsa settimana ha festeggiato in piazza Duomo con i tifosi la vittoria del Milan al campionato 2021-2022. Cardinale si ispira al film di Bennet Miller “Moneyball” (uscito in Italia col titolo “L’arte di vincere”) e ritiene che la raccolta dei dati sia un passaggio necessario del successo nel pallone. Nel film Billy Beane, il direttore generale della squadra di baseball Oakland Athletics, interpretato da Brad Pitt, nonostante un ridotto budget a disposizione, riesce a mettere insieme una squadra assolutamente competitiva grazie alla ricerca di giocatori funzionali, indipendentemente dalla loro popolarità o visibilità.
In proposito, Cardinale ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport:
“Io e Beane abbiamo la stessa visione delle cose. Spesso si dice che per vincere bisogna spendere un sacco di soldi, ma perché? Io dico che bisogna essere più intelligenti degli altri e non sacrificare il denaro. Credo nel metodo di Moneyball. Nel calcio, oggi, c’è una corsa continua al miglior giocatore, specie tra i grandi club, ma non so a cosa possa portare. La gente non deve pensare che gli azionisti abbiano una quantità infinita di soldi da spendere, o che lo faranno sempre”.
Un buon auspicio per sistemare i conti disastrati dei diavoli rossoneri. L’esercizio 2019-2020 si era chiuso con la perdita più grave della storia del Milan: 195 milioni di euro (a fronte di soli 168,6 milioni di ricavi), dopo i 145,9 milioni della stagione 2018-2019, i 126 milioni dell’esercizio 2017-2018 e i 73 milioni del 2016-2017. Era andata meglio nel 2021: i conti della seconda metà dell’anno si erano chiusi con un utile netto di 3 milioni di euro, grazie a un incremento dei ricavi di ben il 40% rispetto allo stesso periodo del 2020 e a circa 20 milioni di euro incassati grazie alla vendita dell’immobile in Via Aldo Rossi 8, a Milano, in zona Portello, sede della squadra di calcio rossonera, al fondo Inarcassa RE Comparto Uno, gestito da Fabrica sgr. L‘aumento dei ricavi dovrebbe comunque continuare nel corso dell’anno, grazie agli introiti della UEFA per il ritorno in Champions League e agli incassi da stadio, tanto che si parla di addirittura 300 milioni di ricavi a fine esercizio al 30 giugno 2022.
Le altre squadre di calcio italiane finite nella rete dei fondi
Il Milan è una delle numerose squadre italiane che fa capo a un fondo di private equity. Ricordiamo che questo mese Arctos Sports Partners, operatore di private equity Usa specializzato nel settore sportivo lanciato nel 2020, ha acquistato una quota di minoranza dell’Atalanta per 34 milioni di euro (36 milioni di dollari). Arctos fa parte del consorzio guidato da Stephen Pagliuca, managing partner e dal 2002 comproprietario della squadra di basket Usa Boston Celtics, oltre che co-presidente di Bain Capital, che lo scorso febbraio aveva annunciato l’acquisto del 47,3% della squadra bergamasca.
Nel settembre 2021 il Genoa Calcio è stato venduto al fondo americano 777 Partners. Si è parlato di una valutazione per il Genoa di ben 150 milioni di euro, con l’imprenditore Enrico Preziosi che non manterrà quote azionarie del club ma rimarrà nel board per 3 anni, a collaborare con la nuova proprietà.
Nell’agosto 2021 un gruppo di investitori guidato dal magnate italo-americano Joseph Tacopina ha acquistato la Spal srl (acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor), la prima società di calcio professionistico della città di Ferrara.
Lo scorso febbraio il magnate Robert Platek ha acquisito lo Spezia Calcio dalla famiglia Volpi. Meno di un mese prima Alex Knaster, fondatore di Pamplona Capital, aveva rilevato il 75% del Pisa Calcio dalle famiglie Ricci e Paletti.
Nel settembre 2020, il gruppo Krause aveva rilevato il 90% del Parma Calcio da un gruppo di imprenditori parmensi tra cui Guido Barilla e Gianpaolo Dallara. Nell’agosto 2020 il magnate americano James Pallotta ha siglato con il magnate texano Dan Friedkin l’accordo per cedere il controllo della AS Roma più una serie di asset collegati. L’operazione ha comportato poi l’obbligo per Friedkin di lanciare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni in circolazione del club, che rappresentavano circa il 13,4% del capitale sociale. Ad oggi, il veicolo Romulus and Remus Investment, controllato del gruppo Friedkin, ha acquistato circa 650 mila azioni, versando altri 10 milioni. L’opa per delistare l’AS Roma è in dirittura di arrivo.