New York – Per ora si tratta solo di voci, ma pare che il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Il sia finito agli arresti domiciliari. Il motivo per cui l’ambasciatore nordcoreano in Polonia e’ stato rinchiuso non appena rientrato a Pyongyang, la capitale nordcoreana, e’ allarmante: rappresenta un ostacolo alla sucessione di Kim Jong Un.
Una fonte vicina alle manovre di palazzo della nazione comunista ha raccontanto al quotidiano sudcoreano Chosunilbo che Kim Pyong II e’ stato rinchiuso in casa da quando e’ ritornato a Pyongyang in maggio, perche’ Jong Un, il figlio del “caro leader” (come si fa chiamare) nonche’ primo erede al trono, sta facendo di tutto, con manovre in gran segreto, per tenerlo sotto controllo.
“Chiunque rappresenti un ostacolo alla successione di Kim Jong Un, persino ai membri della sua stessa famiglia, rischia di essere eliminato”, avrebbe detto la fonte a un quotidiano sudcoreano. Robe da Medioevo.
Secondo i racconti, Kim Jong Un sta deliberatamente cercando di assomigliare al nonno Kim Il Sung per approfittare della nostalgia che il popolo ancora prova per l’amato fondatore del regime della nazione, scomparso. Kim Jong Un e’ preoccupato perche’ lo zio, Kim Pyong Il, ha tratti somatici molto simili a Kim Il Sung ed ecco pertanto spiegato il motivo per cui rappresenta una seria minaccia.
Da quando Kim Jong Il è salito al potere, suo fratello Kim Pyong Il ha vissuto quasi sempre all’estero: prima come ambasciatore in Ungheria, poi in Bulgaria, Finlandia e infine Polonia.
Chissa’ che il fratellastro del leader nordcoreano non venga costretto anche a portare una maschera, come avvene a Filippo, il fratello omozigote del Re Luigi XIV, nel XVII secolo. Come raccontato nel celebre romanzo “Il visconte di Bragelonne” di Alexandre Dumas, diventato poi anche un film, Filippo venne tenuto in prigione per anni, per volere dell’imperatore, costretto a portare una maschera di ferro.