(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva a fronte di un recupero dei listini azionari. Il tasso decennale tedesco è risalito dai minimi, con il relativo future che ha registrato un volume molto elevato (circa 1,5 Mln lotti).
Gli spread sui periferici si sono ristretti grazie principalmente ad un rialzo del tasso decennale tedesco. Sul mercato monetario non si sono manifestate particolari tensioni. Il tasso Eonia swap a tre mesi e l’Euribor di pari scadenza sono rimasti pressoché stabili.
Oggi è attesa la riunione della Bce in cui Trichet potrebbe annunciare l’estensione fino a fine anno delle operazioni di finanziamento ad una settimana, un mese e tre mesi con piena allocazione delle richieste, in buona misura in linea con quanto già dichiarato da Weber che si era spinto ad ipotizzare l’estensione anche oltre la fine del 2010.
La Bce inoltre dovrebbe annunciare le nuove stime su Pil ed inflazione che potrebbero vedere un aumento delle stime sul Pil del 2010 e confermare quelle sull’inflazione per il 2010 e 2011.
Giornata ricca di aste quella di oggi. In Spagna ci sarà l’emissione del 5 anni per 3-4 Mld€, mentre in Francia avremo un’offerta per 7,5-9 Mld€ di titoli a 6,10 e 16 anni. La Svezia in mattinata ha alzato il tasso di riferimento di 25pb portandolo allo 0,75%.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo in una giornata in cui gli indici azionari hanno recuperato circa il 3%. Il maggior ottimismo degli operatori è stato il frutto di un sorprendente indice Ism manifatturiero che a sorpresa è risultato in ripresa ad agosto, dopo tre mesi consecutivi di calo. All’interno del dato emerge un marcato incremento della componente occupazionale che ha eguagliato il record storico del 1983. E’ risultata in calo invece la componente relativa alle esportazioni.
Undici dei diciotto comparti industriali interpellati hanno riportato una crescita. Tra i 5 settori in calo figura quello relativo alla vendita di prodotti collegati al settore immobiliare come ad esempio l’arredamento. Il quadro di sintesi che sembra emergere è il seguente: vi sono indicazioni di favorevole andamento della produzione.
I fattori di maggiore criticità rimangono ancora l’immobiliare e le esportazioni che hanno notevolmente penalizzato il Pil del secondo trimestre. L’andamento del dollaro di luglio ed agosto potrebbero però comportare una contribuzione meno sfavorevole delle esportazioni nette sull’andamento del Pil nel trimestre in corso.
I positivi dati Usa, insieme alle altrettanto favorevoli indicazioni degli analoghi dati cinesi pubblicati in precedenza, si sono tradotti in un clima più ottimista tra gli operatori, con conseguenti elevati volumi sui mercati obbligazionari. Il future sul T-note decennale ha ad esempio scambiato circa 1,6 milioni di lotti circa.
Il focus si sposta ora sui dati del mercato del lavoro di domani che consentiranno di avere un quadro di sintesi dello stato di salute dell’economia Usa, prima del ponte lungo del Labor Day del prossimo lunedì.
Valute: l’euro continua a funzionare come una sorta di termometro della propensione al rischio degli investitori. Il maggior ottimismo si è tradotto in un deprezzamento del biglietto verde fino a circa 1,2850. Tale andamento testimonia come verosimilmente il biglietto verde sia sempre più utilizzato nelle operazioni di finanziamento dei carry trade che vengono puntualmente incrementate appena il clima diventa più sereno.
Nel breve primo livello di resistenza a 1,2850. Yen in deprezzamento nella giornata di ieri sulla scia del forte rialzo dei listini mondiali. In mattinata, però, si sta assistendo ad un leggero rafforzamento della valuta nipponica sulla scia della debolezza delle borse europee.
Verso dollaro, il cross rimane ormai da tre giorni all’interno del range 83,6-84,7. Verso euro, il cross si trova ora in prossimità di area 107,5 dopo aver toccato ieri un massimo a 108,5. Primo supporto a 107, resistenza in area 108-108,5. Da segnalare ancora in deprezzamento lo yuan cinese verso dollaro.
Materie Prime: giornata molto positiva per le principali componenti dell’indice GSCI, con l’indice che ha guadagnato circa il 2%. A guidare i rialzi è stato il settore dei metalli industriali, seguito da agricoli ed energetici. Il petrolio Wti (+2,8%) si è riportato in prossimità dei 74 $/b, nonostante il rialzo maggiore delle attese delle scorte di greggi DOE. Tra i metalli industriali, il rame (+2,2%) ha toccato i livelli massimi da circa quattro mesi. In leggero calo i preziosi. Tra gli agricoli, infine, da segnalare il rialzo dello zucchero (+3,7%), migliore commodity del giorno, e del mais (+1,8%), salito ai massimi da 14 mesi a causa di preoccupazioni riguardo al raccolto statunitense.
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