Il grafico di Deutsche Bank: i mercati che hanno vinto e perso nel 2014 e outlook 2015
ROMA (WSI) – Deutsche Bank presenta il grafico della performance degli asset nel corso del 2014. Il grafico è contenuto all’interno del report “The House View” di “Deutsche Bank Research”, in cui la divisione di ricerca della banca tedesca, oltre a fare il punto della situazione, annuncia di aver tagliato l’outlook sulla crescita globale causa “il momentum più debole, specialmente al di fuori degli Stati Uniti”.
Detto questo, è scritto nel rapporto, “continuiamo a ritenere che la crescita, nel 2015, sarà superiore a quella del 2014”.
Nella sezione outlook economico, Deutsche scrive che il tasso di crescita del Pil globale è stato rivisto lievemente al ribasso al 3,6% per il 2015, ma risulta di fatto superiore a +3,1% nel 2014 e +3% nel 2013. La crescita degli Stati Uniti è vista robusta a +3,5%, contro il +2,3% del 2014.
Taglio delle stime invece per l’Eurozona, appena +0,8%, e appena al di sopra della crescita del 2014. “No recessione, ma la ripresa sarà debole e non equilibrata”.
Riguardo ai mercati emergenti, anche in questo caso, stime riviste al ribasso, esattamente da +5,2% a +4,7%, causa la minore crescita della Cina.
All’interno del rapporto, presentato anche l’outlook sulle banche centrali. Sulla Fed: primo rialzo dei tassi nel giugno del 2015, ma aumenta il rischio di un ritardo fino al settembre del 2015 e il timing dipende dai dati. Il focus si è spostato dal mercato del lavoro all’inflazione.
Bce: il QE arriverà nel primo trimestre del 2015, ma la mossa della Bce si confermerà tardiva.
Bank of England: primo rialzo dei tassi sarà posticipato al terzo trimestre del 2015.
Banca centrale della Cina: ulteriori tagli dei tassi nel 2015.
Bank of Japan: continua a dimostrare impegno a raggiungere il target di inflazione.
Esiste una probabilità media che:
1) la crisi torni in Europa: la Bce fallisce nel suo intento di porre termine al basso tasso di crescita; bassa inflazione; o perdita di fiducia dei mercati nella Bce; aumento di tensioni politiche, lenti passi in avanti per le riforme, perdita di disciplina fiscale.
2) che ci sia un atterraggio duro per la Cina.
3) che si verifichi un sell off sui mercati.
4) che l’Abenomics fallisca in Giappone.
Sull’operatività sui mercati, Deutsche Bank consiglia di essere “long sullo S&P, long sul Nikkei, short sull’euro, short sullo yen. Probabile volatilità a breve termine”.
Riguardo al grafico del 2014, esso si riferisce ai ritorni degli asset da inizio anno e da quando l’indice S&P 500 ha testato il picco lo scorso 18 settembre, prima dell’ultima fase di sell off.
Sempre nel grafico si fa riferimento ai rialzi segnati dall’azionario cinese con il lancio del link Hong Kong-Shanghai, che ha revocato le restrizioni sul trading dei titoli azionari tra i due mercati; agli indici del Giappone e della Germania che hanno sottoperformato e agli asset della Grecia che hanno scontato la presenza di rischi politici.
Il grafico della banca tedesca mette anche in rilievo che il reddito fisso continua a outperformare in un mondo di rischi di disinflazione; e ancora che l’euro scende sulla scia della Bce, il rublo è zavorrato dal calo dei prezzi del petrolio e le commodities scendono a causa del dollaro (più forte).
Riferimento nel report anche all’Italia, dove “è preoccupante la debolezza strutturale”. Il “processo di riforma rimane molto lento e la recessione potrebbe indebolire Renzi, mettendo a rischio ulteriormente le riforme”. Ancora, “minori concessioni da Bruxelles riguardo al deficit”.