New York – Quando manca poco piu’ di mezz’ora al suono della campanella Wall Street appare orientata ad avviare gli scambi in ribasso. Il dipartimento del Lavoro ha comunicato dati estremamente deludenti circa l’andamento della disoccupazione in giugno: quella reale e’ salita al 16,2% dal 15,8%.
Nella cifra vengono inclusi i dipendenti part-time o sotto occupati “scoraggiati” che vorrebbero avere una situazione migliore. Inoltre, come se non bastasse, il numero di persone che non fa parte della forza di lavoro ma vorrebbe esserlo, e’ salito ai massimi di tutti i tempi di 7.124, in rialzo di 303 mila unita’, mentre la durata media della disoccupazione ha toccato il lasso piu’ lungo di sempre di 39,3.
Mentre i futures americani riportano una performance molto debole (vedi andamento in fondo, l’Europa e soprattutto Piazza Affari scontano la paura di un contagio del problema del debito a tutti i Piigs.
Ora e’ a rischio anche la performance positiva in settimana. L’S&P 500 cerchera’ di chiudere in rialzo la seconda settimana consecutiva, ma dopo il report sul lavoro il sentiment e’ molto depresso. In Europa i mercati hanno assistito all’inversione a U verso il basso dei titoli bancari, in particolare in Italia, ha costituito un elemento di distrazione.
Il settore bancario italiano ha imboccato la strada dei ribassi sui timori che l’Italia potrebbe avere piu’ problemi del previsto e piu’ della Spagna a evitare un contagio della crisi del debito sovrano. Allo stesso tempo sono iniziate a circolare voci circa le dimissioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
“Negli ultimi mesi i politici italiani sono stati coinvolti in grandi scandali e l’ultima cosa di cui c’e’ bisogno ora e’ una crisi politica che dia agli investitori un motivo per punire il debito italiano come gia’ fatto con Grecia, Irlanda e Portogallo”, dice al Wall Street Journal Kathleen Brooks, research director di Forex.com.
La paura e’ che l’Italia venga risucchiata nella crisi del debito sovrano europeo ed e’ cosi’ che i cds sono schizzati al rialzo. Due settimane fa si era vista una situazione simile, quando un improvviso sell off ha colpito il settore finanziario nostrano, alimentando le speculazioni circa lo stato di salute precario delle banche italiane e del debito sovrano del paese.
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Tornando al dato cruciale relativo al rapporto sull’occupazione, il consensus di 27 economisti prevede la creazione di 80.000 posti di lavoro nel mese di giugno e un tasso di disoccupazione invariato al 9,1%. Un qualsiasi dato peggiore di queste cifre spingerebbe inevitabilmente in calo i listini – che vengono da una dieci giorni positiva.
Occhio oggi anche agli altri numeri relativi alle scorte all’ingrosso e al credito al consumo, questi ultimi pubblicati dalla Fed nel primo pomeriggio statunitense.
Tra i singolti titoli, movimentati gli scambi nel settore hi-tech. Google cede circa un punto percentuale dopo che Morgan Stanley ha declassato il rating sulle azioni. SemiLEDs, gruppo di chip per impianti di luce, accusa un tracollo del 15% dopo aver emesso stime che hanno deluso le attese.
Guardando intanto agli altri mercati, i futures sul petrolio scambiati sul Nymex scendono dell’1,73%, a $96,96. Riguardo alle altre commodities, i futures sull’oro guadagnano lo 0,34% a $1.535,8 l’oncia.
Sul fronte valutario l’euro è preda dei timori sul futuro dell’Europae cede contro il dollaro lo 0,39% a $1,4309. Quanto ai Treasury, i rendimenti sul decennale arretra di 7,8 punti base a quota 3,06%.
Alle 15:00 (le 9.00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 perde 16,2 punti a quota 1.335,5 punti.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 20,75 punti a 2.394,75.
Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in contrazione di 111 punti a 12.570.