ROMA (WSI) – Atene ha talmente esasperato i poteri forti dell’Eurozona – leggi Germania – da averli portati a mettere a punto piani segreti per far uscire la Grecia dall’euro. Le autorità sarebbero pronte a dichiarare lo stato del paese ellenico in bancarotta, il prossimo mese. E’ quanto riporta il Times in via esclusiva.
L’articolo cita un memo messo a punto dal ministero delle Finanze in Finlandia, paese particolarmente vicino alla Germania. Il documento si riferisce a “decisioni politiche molto difficili” e prevede per l’appunto una bancarotta, a meno che l’Eurozona non decida di erogare una nuova tranche di aiuti entro le prossime tre settimane. Il documento è stato esaminato anche dal giornale finlandese Helsingin Sanomat,, che ha riportato. “Attraverso una approvazione tacita di altri paesi dell’Eurozona, è iniziato un processo che si tradurrà nell’espulsione della Grecia dall’euro”.
Si sa per ora – memo segreto a parte – che alla Grecia è stato imposto un ultimatum, che scade il prossimo venerdì, per la presentazione dell’ennesima lista di riforme economiche che dovranno ricevere il via libera dei creditori internazionali del paese – Bce, Ue e Fmi -, affinché Atene possa ricevere aiuti per 7,2 miliardi di euro.
Robert Kuenzel, numero uno della divisione di ricerca economica dell’area euro presso Daiwa Capital Markets, sottolinea: “Dopo il rimborso della tranche di debiti da €460 milioni dovuti all’Fmi (avvenuto nella giornata di ieri), e la decisione della Bce di aumentare il tetto dei fondi di liquidità di emergenza alle banche greche di altri 1,2 miliardi, è possibile che il flusso di notizie legato alla crisi si smorzerà durante i festeggiamenti del week end della Pasqua ortodossa, che inizia oggi e andrà avanti fino a febbraio”.
Detto questo, secondo Kuenzel, Atene deve “iniziare a ballare al ritno dell’Eurogruppo”, i cui ministri delle Finanze si incontreranno di nuovo a Riga, il prossimo 24 aprile. “Dunque, entro il prossimo 24 aprile, quando l’Eurogruppo si riunirà a Riga, è necessario che i piani di riforme della Grecia siano meglio specificati, realistici sul fronte dei costi e privi di misure controproducenti dal fronte del mercato del lavoro e delle pensioni”.
Ma Gabriel Sterne, economista presso Oxford Economics, illustra scenari tutt’altro che confortanti per il futuro di Atene, tra cui quello dei “controlli di capitali” un terribile sintomo di fallimento politico dopo sei anni di sforzi per ripristinare la sostenibilità”.
“Ferma restando la condizione dei controlli di capitali, suggeriamo la probabilità di 1) un veloce Grexit, ovvero veloce uscita dall’euro. 2) una uscita lenta. 3) una ripresa.
Con una probabilità del 40%, si prevede una “uscita negoziata dall’euro, probabilmente annunciata entro un mese, con l’Eurozona che perde la pazienza”. Si tratta per lo scenario Grexit, che comporta comunque che la Grecia rimanga nell’Unione europea. (Lna)