Economia

Il mercato del lavoro Usa va male. “Sembra l’Italia”

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NEW YORK (WSI) – Ancora una volta l’Italia finisce in prima pagina sul Financial Times. E anche questa volta, purtroppo, non per una notizia positiva. Al contrario, il nostro Paese viene preso come metro di paragone in negativo quando uno dei principale commentatori economici del quotidiano inglese, Martin Wolf, tenta di spiegare la situazione del mercato del lavoro negli Stati Uniti in vista della pubblicazione del rapporto occupazionale governativo di ottobre.

In pratica, secondo Wolf, la dimostrazione che il mercato del lavoro degli Stati Uniti non sta andando davvero bene, come potrebbe far credere il basso tasso di disoccupazione, è che a livello di adulti inattivi “è molto vicino ai livelli dell’Italia”.

L’analisi parte dalla categoria degli uomini tra 25 e 54 anni, il cosiddetto “prime age”, ovvero la fascia in cui tradizionalmente il livello di occupazione è massimo e il livello di inattività è minimo. In base ai dati del 2014, negli Usa “il 12%, un uomo su otto non lavorava e non cercava lavoro. Un livello molto vicino al tasso italiano e ampiamente superiore rispetto agli altri Paesi del G7″.

Sulle donne poi, il tasso di inattività prime age degli Usa, al 26 per cento, risulta più basso solo rispetto a quello (di nuovo) dell’Italia.

Secondo l’editorialista, la ragione è in parte da cercare nel fatto che negli Usa i salari minimi sono talmente bassi che in molti casi lavorare risulta anti economico. In pratica uomini e donne che ritengono che lavorare non assicuri abbastanza per sostentare una famiglia, “merita attenzione ma anche misure”, conclude Wolf.  (MT)