Mercati

Il mercato ha perso fiducia in Trump

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Il cosiddetto “Trump Trade” è in declino. E’ con questa espressione che negli ultimi mesi si erano indicati gli acquisti sul mercato di quei titoli che, in seguito alla vittoria del magnate, si ritenevano più esposti ai benefici delle promesse fatte da Donald Trump in campagna elettorale. Ora che la realizzazione di quelle promesse sembra più difficile, a causa delle difficoltà politiche incontrate nelle scorse settimane dal presidente americano, il quadro è cambiato. A notare il declino dei titoli più gettonati nel “Trump Trade” è l’Economist che ha tracciato un grafico (in basso) nel quale è facile osservare, dapprima, il boom dei titoli del settore infrastrutture e di quelli particolarmente gravati dal fisco; l’euforia, però, ha iniziato a venir meno. Sin da inizio marzo, ad esempio, le azioni delle società attive nel settore infrastrutture erano già tornate ai livelli pre elezioni, e ora si trovano più in basso. Per quanto riguarda le società che si ritenevano più favorite da un’eventuale riforma fiscale, il declino avviatosi a fine gennaio non è ancora arrivato a cancellare del tutto l’effetto Trump, anche se è stato drasticamente ridimensionato.

 

Altri segnali di sfiducia sulle effettive capacità di riforma dell’amministrazione Trump provengono dagli scommettitori. I betting markets indicano che le probabilità che The Donald arrivi a far approvare la riforma fiscale sulla corporate tax sono scese dal 56% al 42% del 10 maggio scorso. Per quanto riguarda le politiche commerciali di tipo protezionista promesse da Trump, è significativo osservare, infine, come il peso messicano si sia ripreso dopo il deprezzamento subito immediatamente dopo la vittoria del magnate.

 

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