Il Papa e’ troppo ricco: quanti miliardi di immobili. IOR, la Procura apre un’inchiesta
(WSI) – I meno bisognosi di una casa, che peraltro potevano pure contare su un santo in paradiso, hanno bussato per anni a Propaganda Fide. Anziché rivolgersi all’immobiliare Tecnocasa o al gruppo Toscano, infatti, il vip di turno si affidava ad Angelo Balducci, gentiluomo del Papa e soprattutto Consultore laico per la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli arrestato nell’inchiesta sui grandi eventi. Perché proprio a quel Balducci arrestato nell’inchiesta Grandi Eventi era demandata parte della gestione del vasto impero immobiliare della Congregazione destinato a finanziare le missioni, e intorno al quale, secondo i pm di Perugia e Firenze, ruotava il sistema Anemone.
L’istituto religioso, che per volontà del cardinale Sepe aveva nominato Balducci membro di quel comitato dei saggi che sovrintendeva, di fatto, allo smistamento della case, stando all’inumano lavoro di ricerca svolto al catasto dal parlamentare radicale Maurizio Turco, può contare su numerose proprietà nella Città Eterna e nel suo hinterland. Il dato, inedito, è aggiornato a tre anni fa. E si rifà a circa duemila appartamenti, in buona parte con inquilini eccellenti come i giornalisti Bruno Vespa e Augusto Minzolini, poi Vito Riggio (presidente Enac), Giancarlo Innocenzi membro dell’Agcom (indagato nell’inchiesta di Trani), Marzo Zanichelli presidente di Trenitalia, l’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio e moltissimi altri. A cominciare dai personaggi diventati noti con l’inchiesta sugli appalti del G8 perché arrestati, indagati o intercettati. Sulla carta chiunque può fare domanda, finire in graduatoria, sperare in una convocazione da parte dei consultori colleghi di Balducci.
Sotto varie voci, svariate denominazioni di istituti, con trascrizioni spesso sbagliate sul registro immobiliare, vede dunque la luce l’impero del mattone – patrimonio stimato in 9 miliardi di euro – di Propaganda Fide, che gestisce dal suo «palazzetto» in piazza di Spagna gli appartamenti di lusso nel centro: da via della Vite a via del Gambero, da via Boncompagni a via Bocca di Leone, da via del Corso a via Margutta, da via del Babbuino a via Sistina, da piazza Mignanelli (il palazzo di Valentino è suo, l’affitto è di 160mila euro) fino ai numerosi immobili in prestigiosissime strade come via dell’Orso, via dei Coronari, via del Governo Vecchio, oltre a palazzi interi in via della Conciliazione, via Cavour, via Quattro Fontane, via dell’Olmata, via XX Settembre, vicolo della Campana, via dei Corridori, vicolo del Leonetto, via Zanardelli, Via Nomentana. E via dei Prefetti, dove all’ex ministro Pietro Lunardi Propaganda Fide avrebbe venduto nel 2004 un palazzetto di 42 vani, su quattro piani, per un terzo (2,8 milioni di euro) del suo valore effettivo, provocando un certo «sconcerto» in Vaticano.
Ma la mappa del mattone della Congregazione si estende ben oltre i confini cittadini: si dirada su terreni sterminati verso Pomezia, poi vira su per Vicovaro, piega per Grottaferrata, si fa tutta la via Pontina fino a Latina, devia per l’area di Trigoria, e sale su su fino a Castel Gandolfo dove insiste la residenza estiva del Santo Padre.
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di Gian Marco Chiocci
Casa e Chiesa, Vaticano real estate: fa impressione l’elenco completo del più vasto patrimonio immobiliare al mondo, sfuggito a ogni serio censimento, sin qui noto solo agli addetti ai lavori delle segrete stanze pontificie. Stando alle stime (non ufficiali) il 20 per cento dell’intero patrimonio immobiliare italiano farebbe riferimento alla Chiesa di Roma che nella Capitale vedrebbe salire percentualmente la sua potenza edilizia fino a un quarto dell’intero comparto: ventitremila fra terreni e fabbricati (appartamenti, negozi, uffici eccetera) intestati a centinaia di entità diverse fra enti, diocesi, istituti, congregazioni, confraternite, società, tutte realtà comunque riconducibili al Vaticano.
Un numero imprecisato di appartamenti per migliaia di unità. Quasi 600 palazzi fra istituti e conventi, 50 monasteri, più di 500 chiese, 22 conventi, 400 immobili fra case generalizie, cliniche private, ospizi, case di riposo, residenze private, scuole, seminari, oratori, una quarantina di collegi e via discorrendo. Un patrimonio continuamente aggiornato e incrementato dal trading immobiliare e da sempre crescenti lasciti e donazioni dei fedeli (su Roma, nel 2008, se ne registrarono la bellezza di 8mila).
Calcolando per difetto gli esperti contano in oltre 115mila proprietà il vero tesoro vaticano in tutta Italia. Da brividi il suo controvalore di mercato. Secondo i responsabili del «Gruppo Re» (Re non sta per Real Estate bensì per Religiosi ecclesiastici) che assiste i ministri del culto nella gestione del loro immenso tesoro immobiliare «se a metà degli anni novanta i beni delle missioni si aggiravano intorno agli 800 miliardi di vecchie lire, oggi dovrebbero valere dieci volte di più. Il patrimonio nazionale immobiliare della Chiesa raggiunge quasi il 22 per cento del totale italiano, proprietà all’estero escluse».
Secondo un’approfondita inchiesta del Mondo del 2007 la vera svolta sul business del mattone in Vaticano arriva alla fine del 2002 con la nomina del cardinale Attilio Nicora alla presidenza dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) che si divide la gestione del potere finanziario con la banca pontificia dello Ior (l’Istituto per le Opere di religione) e con il Fondo pensione per i dipendenti vaticani. «L’holding Apsa, che a Roma risulta proprietaria di beni per pochi milioni, perché iscritti a bilancio al costo storico, e accatastati sempre come popolari o ultrapopolari, pur situandosi in pieno centro (…).
Ma che invece ha un potere di indirizzo enorme sull’immenso patrimonio che fa capo alla Chiesa e agli oltre 30mila enti religiosi che operano sul territorio». Venticinque anni fa il non ancora baciapile Francesco Rutelli prese la parola in parlamento sul dibattito che seguì l’approvazione della legge che istituiva i fondi di culto, e snocciolò una quantità gigantesca di numeri e indirizzi «per lasciare agli atti della Camera una tale imponente messe di proprietà degli enti ecclesiastici (…).
La consistenza gigantesca di questi beni è sotto i nostri occhi, e noi riteniamo di doverla evidenziare al Parlamento mentre si discute di quali oneri lo Stato debba fronteggiare per assicurare la sussistenza degli enti ecclesiastici e il sostentamento del clero». Venticinque anni dopo quell’exploit, con Rutelli diventato cattolicissimo dopo la folgorazione sulla via del Campidoglio e i successivi finanziamenti a grandine per il Giubileo (3.500 miliardi), un altro parlamentare radicale, Maurizio Turco, s’è messo d’impegno per venire a capo del più vasto patrimonio immobiliare mondiale.
E giorno dopo giorno, fra il 2006 e il 2007, facendo la spola fra gli uffici del partito in via di Torre Argentina e gli archivi del catasto, ha ricostruito casa per casa le proprietà della Chiesa. Un lavoro immenso. Pazzesco. Sfiancante. Reso complicato dalle non sempre corrette descrizioni degli stabili e degli enti di riferimento riportate sul registro degli immobili.
Un lavoro che non tiene però conto del grande affare del turismo religioso (con l’Opera romana pellegrinaggi a farla da padrone) a cui si ricollegano le migliaia di «case per ferie» seguite direttamente dai religiosi per un fatturato annuo da 4 miliardi di euro. Ci si dovrebbe soffermare inoltre sul business delle alienazioni dei sacri palazzi – attraverso il cambio di destinazione d’uso – a holding immobiliari, enti istituzionali, attività commerciali e compagnie alberghiere: in tre anni numerosi conventi o seminari sono stati riconvertiti e trasformati in hotel oppure in condominii da 30/40 appartamenti l’uno ceduti o affittati, per un giro d’affari da centinaia di milioni di euro.
Un business reso più fruttuoso dalle tante agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa, a cominciare dall’esenzione dell’Ici fino alla detassazione sulle imposte da versare sugli affitti riscossi passando per un migliore trattamento tributario nei confronti degli enti religiosi proprietari dei palazzi storici. Il tesoro immobiliare del Vaticano scoperto dal radicale Turco è da guinness dei primati. Per pubblicarlo tutto occorrerebbe un giornale intero.
Ci limitiamo a segnalare le «sigle» religiose con il più alto numero di proprietà fra Roma e provincia: la Cei ne ha 16, l’Opera romana per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma 54, l’Abbazia di Subiaco 102, l’Apsa 306 (comprese le varie sigle) le Ancelle francescane del Buon pastore 55, Arcipretura Valmontone 350, Arcipretura in Vallepietra 97, Beneficio parrocchiale del capitolo di San Pietro-Vaticano 164+201 (oltre a 114 beni amministrati da Hoerner Arturo), capitolo Subiaco 575, Canonici Albano Laziale 171, Canonici Ariccia 518, Capitolo Basilica S. Maria Maggiore 101, Caritas 70, Vicarie Castel Madama 158, Vicariato di Roma 276, Suore domenicane Santa Caterina 20, Sottocura Sant’Andrea Gallicano 92, Società cattolica di assicurazioni Verona 33, Suprema congregazione sant’Ufficio 133, Santa Sede Città del Vaticano 178, Reverenda Fabbrica di San Pietro 139, Propaganda Fide e suoi istituti di riferimento (1.139, come pubblicato ieri dal Giornale), Congregazione di S. Vincenzo Pauli 161, Pontificio istituto teutonico 211, Pontifica opera per la preservazione della fede 683.
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Ior, la Procura apre un´inchiesta. “Quel misterioso conto corrente”
Report (Rai 3) sulla finanza Vaticana e le case di Propaganda Fide
Nella puntata di ieri anche tutti i dubbi sui vantaggi fiscali sul patrimonio immobiliare da otto miliardi di euro.
(WSI) – La Procura di Roma ha avviato un´indagine su un misterioso conto aperto nel 1976 dall´Istituto Opere Religiose (Ior) – la banca del Vaticano – nella filiale della Banca di Roma di via della Conciliazione a 150 metri da Piazza San Pietro. Secondo la trasmissione “Report” – che ieri ha dedicato una puntata alla controversa gestione dei beni mobiliari e immobiliari della Santa Sede – gli inquirenti sospettano che soggetti «valutariamente residenti in Italia abbiano usato lo Ior come schermo per transazioni che nascondevano reati come truffa, evasione fiscale e riciclaggio». Sul conto sono girati vorticosi giri di assegni e bonifici (nel 2007 con saldi mensili tra 32 e 80 milioni) spesso anonimi. La situazione irrituale – ha raccontato all´inviato di Report Paolo Mondani un ex dirigente di Banca di Roma – viene segnalata a Marco Simeon, referente di Cesare Geronzi per i rapporti con il Vaticano ma l´ispezione interna è rimasta ferma per due anni.
A fianco dell´indagine della Procura, anche la Banca d´Italia ha acceso un faro sul conto dopo la segnalazione del versamento da parte di un monsignore di un assegno proveniente da un condannato per mafia. Quest´inchiesta è ancora in corso e coperta da segreto. Ma via Nazionale ha chiesto a Banca Roma (oggi Unicredit) e ad altre quattro istituti da cui sono emersi rapporti simili con lo Ior (Bnl, Credito Artigiano, Banca del Fucino e Intesa San Paolo) di rivedere le loro pratiche. E Unicredit da dicembre 2009 considera la finanziaria vaticana come una banca estera per stringere di più i controlli.
Report, dopo lo scandalo di Affittopoli, ha messo la lente anche sul patrimonio immobiliare di Propaganda Fide, una delle società immobiliari del Papa, forte di beni per 8 miliardi gestiti per anni dal Cardinale Crescenzio Sepe, che nel 2001 aveva tra i suoi consiglieri Angelo Balducci, il gentiluomo di Sua santità coinvolto nelle inchieste sul “sistema” Anemone. Lo stesso costruttore si è occupato di diversi lavori sulle case dell´ente, molte delle quali sono finite in affitto a personaggi della politica e dello spettacolo o vendute loro a prezzi sospetti. Come quella girata all´ex ministro Pietro Lunardi per un prezzo, ristrutturazione compresa, di 3,32 milioni contro un valore reale secondo Report di 8 milioni.
Propaganda Fide gode di vantaggi fiscali su questi beni come l´esenzione dall´Ici per quelli usati non esclusivamente per fini commerciali (basta celebrarvi una messa all´anno…). La città di Roma “perde” ogni dodici mesi – secondo i calcoli di Report – 60 milioni mentre lo Stato non ne incassa 400-600. La Chiesa usufruisce di esenzioni erariali sulle donazioni, paga il 50% delle imposte con gli enti ecclesiastici (tra Ires e Irap siamo a 500 milioni di risparmi l´anno) e incassa circa 250 milioni di contributi statali per l´organizzazione di grandi eventi. Dai contribuenti italiani riceve 1 miliardo grazie all´8 per mille. Solo il 20% di questo montagna d´oro, secondo i calcoli di Attilio Nicora, Cardinale presidente dell´amministrazione della Santa sede, viene usato per iniziative di carità. Il 35% va al sostentamento del clero e il 45% a esigenze di culto. La Chiesa nel 2009 ha speso 9 milioni in spot per promuovere l´8 per mille e ne ha destinati 7 in tutto per i terremoti di L´Aquila e Haiti. (e.l.)
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di Elsa Vinci (La Repubblica)
Rapporti sospetti con lo Ior, la procura di Roma indaga su dieci banche. Gruppi del calibro di Unicredit e Intesa San Paolo, realtà più modeste come la Banca del Fucino fondata dai principi Torlonia, che ogni giorno scambiano operazioni per centinaia di milioni con l´Istituto opere di religione del Vaticano, «uno schermo» per i clienti, che si teme possa celare operazioni di riciclaggio. Perché dietro il bonifico o la transazione c´è soltanto un acronimo: Ior. Mai o quasi mai una persona fisica o giuridica. Origine e destinazione degli assegni risultano coperti dal diaframma della banca estera.
L´allarme è arrivato circa un anno fa dall´Unità di informazione finanziaria, la struttura di “financial intelligence” di Bankitalia, che ha mobilitato la Guardia di finanza. Si indaga per la violazione della legge 197 del 1991 che ha introdotto nel nostro ordinamento tre obblighi fondamentali per gli intermediari finanziari: l´identificazione dei soggetti coinvolti in una transazione, la registrazione dei dati nell'”archivio unico informatico”, la segnalazione di eventuali operazioni sospette. Regole pare non sempre rispettate.
I magistrati romani hanno scoperto che lo Ior usava in modo cumulativo, senza fornire alcun dato di identificazione, un conto corrente aperto nella filiale 204 dell´ex Banca di Roma (oggi Unicredit) in via della Conciliazione al confine con le Mura Leonine. In un paio d´anni su quel conto sono transitati 180 milioni di euro. Su questo caso specifico, la prassi è stata abbandonata con l´integrazione Unicredit.
Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Rocco Fava sospettano che attraverso i conti istituzionali intestati alla banca vaticana sia transitato e probabilmente continui a passare denaro per singoli individui. L´ipotesi investigativa è che soggetti con residenza fiscale in Italia abbiano usato o utilizzino lo Ior come «schermo» per nascondere reati di vario genere, dalla truffa all´evasione fiscale.
«Si tratta di conti sconosciuti e protetti da una sorta di diaframma messo in atto dallo Ior», spiegano gli inquirenti. Conti soltanto misteriosi? «Decisamente sospetti». Quando la magistratura ha chiesto nomi e cognomi, quelli forniti non hanno retto alla verifica. La Guardia di finanza ha infatti accertato almeno un paio di casi di beneficiari fittizi delle somme transitate. Cioè i nomi forniti sono risultati falsi. In questo caso le norme antiriciclaggio sono state violate. Scatteranno le sanzioni.
La magistratura italiana non può intervenire sulla banca vaticana, l´unico strumento di cui dispone è la rogatoria internazionale, usata per esempio dalla procura di Perugia per scoprire i fondi neri di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio nazionale dei Lavori pubblici travolto dall´inchiesta sugli appalti del G8.
I pm romani non escludono il ricorso alla rogatoria ma per il momento puntano su una decina di banche italiane con consistente e quotidiano volume di scambio con lo Ior. Il primo obiettivo dell´indagine è identificare i reali beneficiari di titoli e operazioni da decine o centinaia di milioni. Il sospetto dei pm è che dietro la sigla Ior si possano celare persone fisiche o società che tramite i conti schermati abbiano costituito un canale per il flusso di denaro tra la banca del Vaticano e l´Italia.
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IL BOCCONE DEL PRETE
di Paolo Mondani
Puntata di Report andata in onda domenica 30 maggio ore 21.30 su Rai 3
>>>>>>>>>VIDEO – GUARDA TUTTA LA PUNTATA DI REPORT “IL BOCCONE DEL PRETE”. Durata: 01:13 – CLICCA QUI
(WSI) – Lo stato della Città del Vaticano ha tre bilanci: quello della Santa Sede, quello dello Stato Vaticano, quello dell’obolo di San Pietro, cioè le offerte che giungono al Papa da tutto il mondo.
Sono venti anni che è stato introdotto “l’otto per mille” e l’ incasso passa dai 210 milioni di euro del 1990 al miliardo e nove milioni del 2009.
Ma la Chiesa incassa dallo stato italiano anche nel comparto sanità e scuole private, esenzione dell’ici, finanziamenti diretti sotto le più diverse voci.
Lo IOR non è mai stata considerata una banca offshore eppure non rispetta le leggi internazionali antiriciclaggio. Lo statuto dice che deve amministrare opere di religione e carità. Ma non disdegna gli investimenti esteri in azioni e titoli, sopratutto negli Stati Uniti. E due mesi fa ha impegnato 100 milioni di euro nel bond emesso dalla Cassa di Risparmio di Genova.
Nel corso della nostra inchiesta abbiamo cercato di fare i conti in tasca al Vaticano e alla Chiesa italiana, analizzando bilanci, per vedere quanto entra e come spende.
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Ecco la lista degli immobili di proprieta’ del Vaticano:
Proprietà al 100% – Roma
Sacra Congregazione di Propaganda Fide
Corso Umberto nr. 33 piano T; nr. 36 piano 1 (3); piano 4 (2); piano 5 (2);
Piazza di S. Giovanni della Malva nr. 12; nr. 13 piano T (2); piano 1; piano 2; piano 3; piano 4
Piazza di Spagna nr. 28 piano T; nr. 46 piano T-S1
Piazza Mignanelli nr. 18 piano T-1; nr. 21/A piano T; nr. 22 piano T; piano T-1 int.2; piano 1; piano 2 (2); piano 2-3 int. 3; piano 3 (2); piano S1 int.A; piano S1 int.B; nr. 23 piano 1; piano S1 (2)
Via Altino nr. 21B piano 6 int.13; piano 6 int.14; nr. 2B piano 1 (2); piano 2 (2); piano 3; piano 4; piano 5 (2); piano S1 (2); piano T (2); nr. 3 piano 3
Via Antonio Cerasi nr. 9 piano 2; piano 2 int.6; piano 3 (2)
Via Bocca di leone nr. 90 piano 1; piano 2; piano 3; nr. 91 piano T
Via Catania nr. 97 piano T – S1
Via Cavour nr. 279; nr. 285 piano T; piano 1 (2); piano 2 (2); piano 3 (2); piano 4 (2); piano 5 (2); piano 6 (2); nr. 289 piano T; piano T S-1 (2); nr. 291 piano T – S1
Via Crescenzio nr. 97 piano T; piano T int. 1; piano 1 int.2; piano 2 int.3; piano 3 int.4; piano S1 (3);
Via dei Coronari nr. 14 piano T; nr. 14/A piano 2 int.4; piano 3 int.7; piano 1 (2); piano 2; piano 3; piano 4 (2); piano T; nr. 15 piano T; nr. 16 piano T; nr. 235 piano T; nr. 236 piano 1 int.1; piano 1 int.2; piano 2 int.3; piano 2 int.4; piano 3 (2); piano 4 (2); piano 5 (2); piano T; nr. 237 piano T; nr. 239 piano T;
Via dei Corridori nr. 14 piano T; nr. 18 piano T – S1; nr. 42 piano T int.E; nr. 44 piano T int. F; nr. 54 piano T-S1; nr. 56 piano T-S1; nr. 60 piano T-S1
Via dei Vascellari nr. 46 piano T; nr. 47 piano 1 (3); piano 2 (2); piano 2 int.5; piano 3 (2); piano 3 int. 8; piano S1; piano T; nr. 48 piano S1-T
Via Del Babuino nr. 61 piano T – 1
Via del Cancello nr. 22 piano T
Via del Corso nr. 34 piano T – S1
Via del Governo Vecchio nr. 118 piano T; piano 1 (3); piano 2 (3); piano 3 (2); piano 4 (3); piano 5; nr. 118A piano T; nr. 121 piano 5
Via dell’Olmata nr. 46 piano T; nr. 46C piano T
Via dell’Orso nr. 41 piano T; nr. 42 piano T; nr. 43 piano 1 (2); piano 2 (3); piano 3 (3); piano 4 (2); piano 4-5; piano 5; piano I; piano T-S1; sc.A piano 1 int.1; sc.A piano 1 int.2; piano 2 int.4; sc.A piano 2-3 int.9; nr. 55 piano T (5); piano T – 1; piano 1 (2);
Via della Conciliazione nr. 38 piano T-S1; nr. 40 piano T-S1; nr. 44 (8), piano 1 – S1 (4); piano 1 int. 2; piano 2 – S1 (4); piano 2 int.4; piano 4 – S1; piano 4 int. 7; piano 5; piano S1; piano T (2); sc.1 piano 3 int.5; sc.1 piano 3 int.6; sc.1 piano S1-2; sc.2 piano 1 int.2; sc.2 piano 1-S1 int.1; sc.2 piano 3 int.5; sc.2 piano 3 int.6; sc.4 piano 1 int.2; sc.4 piano 3 int.5; sc.4 piano 3 int.6; sc.5 piano 3 int.5; sc.5 piano 3 int.6; sc.5 piano 5 int.9; sc.6 piano 3 int.3; sc.V piano S1; sc.VI piano 2 int. 2; nr. 50 piano T-S1 int. A
Via della Vite nr. 3 piano 1; piano 2; piano 3 (2); piano S1 (2); sc.A piano 2 int.3; sc.A piano 2 int.4; sc.A piano 3 int.10; sc.A piano 3 int.8; sc.B piano 2 int.3
Via delle Quattro Fontane nr. 27 piano T; nr. 28 piano T; nr. 29 piano T; piano 1 int.1; piano 1 int.2; piano 2 int.3; piano 2 int.4; piano 3 int.5; piano 3 int.6; piano 4 (2);
Via di S. Prassede nr. 6 piano T; nr. 8 piano T; piano 1 (3); piano 2 (3); nr. 8A piano T; nr. 8B piano T
Via Giuseppe Zanardelli nr. 23 piano 1; piano 2; piano 3; piano 4-S1; piano T; nr. 24 piano S1-T
Via Gregoriana nr. 23 piano 2 (2); piano T (3); piano T-1; nr. 24 piano 1; sc.U piano 1-2 – 3-S1; sc.U piano 1-2 int.2
Via Lambro nr. 2A piano 4
Via Liberiana nr. 16
piano T; nr. 17, piano 1 (2); piano 2 (3); piano 3 (6); piano 4; piano 5 (6); piano 6 int.12A; piano 6 int.12B; piano I; piano T (2); piano T – 1; sc.B piano 4 int.15; sc.B piano 4 int.16; sc.C int.9; sc.C piano 4 int.78; nr. 17/A piano T (2); nr. 18 piano T; nr. 19 piano T
Via Margutta nr. 83 piano 1; piano 2 (2); piano 3 (2); piano 4-5 int.7; nr. 83A piano T
Via Padova nr. 79 piano T; nr. 81 piano T
Via Paolina nr. 1A piano 1; piano 3; piano 4 (2); piano 5 (2); piano 6 (2); piano 7 int.10; nr. 2 piano T
Via Rusticucci nr. 10 piano T int.C; nr. 15 piano T; nr. 6 piano T int.B
Via Sistina nr. 33 piano 1; piano 3 int.5/6; piano 4; piano 5-6 int.9; nr. 34 piano T-S1
Viale delle Mura Aurelie nr. 2 piano T-1-2-3; nr. 4 piano S1, piano T (3); piano T-1 – 2-3 – 4-S1;
Vicolo del Leonetto nr. 27 piano T (2); nr. 29 piano T; nr. 6 piano T
Vicolo della Campana nr. 14 piano T; nr. 16 piano 1; nr. 17 piano 1 (6); piano 2 (5); piano 3 (3); piano 4; piano 5 (4); piano T (3); sc.C piano 5 int.6; sc.C piano T; nr. 18 piano T
Vicolo della Volpe nr. 4 piano T; nr. 5 piano T; nr. 6 piano T
Collegio Serafino Dei Frati Minori Conventuali Di S.Francesco Propaganga Fide
Via Di S. Teodoro nr. 40 piano T; nr. 42; nr. 46 piano T, nr. 48 piano T; nr. 50 piano T; nr. 54 piano T; nr. 58 piano 1; nr. 62 piano T; nr. L0
Sacra Congregazione de Propaganda Fide con sede in Roma
Via di S. Alessandro nr. 283 piano T
Piazza di S. Maria Ausiliatrice nr. 34 piano T
Via Catania nr. 95 piano TSI
Via Eleonora D’arborea nr. 18 piano TSI
Congreg. per l’evangelizzazione dei popoli Roma (Rm)
Viale dei Quattro Venti nr. 104 piano 1 Int.1
Congregazione Di Propaganda Fide
Via Di Trigoria nr. 301 piano 1 Int.1; piano 1 Int.2; piano 2 Int.3; piano 2 Int.4; piano T (5)
Via Gioberti nr. 30 piano 1 Int.1/2
Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli
Via Di Trigoria nr. 301 piano T
Sacra Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli di Propaganda Fide
Piazza Trasimeno nr. 4 piano T(2); piano T Int.1; piano 1 Int. 2; piano 2 Int. 3; piano 3 Int. 4; piano 4; nr. 4/A piano T-S1; nr. 4/C piano T-S1
Via del Governo vecchio nr. 119 piano T
Via Tirso nr. 47
Via Venti Settembre nr. 98 piano 5 Int.10; Sc.A piano 3 Int.7; Sc.A piano 4 Int.8; Sc.A piano 6; Sc.A piano 6 Int.12; Sc.B piano 3; Sc.B piano 7 Int.16; nr. 98f piano S1; nr. 98g piano T (4); piano 1 (3); piano 2; piano 3 (2); piano 6 (2); piano P2; piano P4; piano P5; piano P6; piano pt; Sc. A piano 2 int.4; ic. A piano 7 int.14; Sc. B piano 7 int.17
Via Di S. Alessandro nr. 293/A piano T; 293/B piano T (5); nr 293/E piano T (2)
Viale Marco Polo nr. 77 piano 5 int.10; piano T int.G2
Via Del Governo Vecchio nr. 118 piano S1; piano T
Via Della Cesarina nr. 22 piano 1 int.2; piano 1 int.4; piano T int.1; piano T-1 int.3; piano T-1 pnt.5;
Via Della Conciliazione nr. 44 Sc.1 piano T
Via Monte Acero nr. 9 piano 5; piano S1
Sacra Congregazione de Propaganda Fide
Via Clemente X nr. 74 piano 1 Int. 5;
Via Delle Quattro Fontane nr. 29 piano 5 Int.9
Pia Società S.Paolo per l’Apostolato della stampa tra gli italiani all’Estero ed i popoli infedeli
Via Laura Mantegazza nr. 70 piano T Int.2
Sacra Congrezione De Propaganda Fide
Via Liberiana nr. 17 piano T
Sacra Cogregazione De Propaganda Fide
Viale Delle Mura Aurelie nr. 4 piano T (4); piano T-1
Santa Sede Congregazione Per L’evangelizzazione dei popoli
Via Pontina nr. snc piano T; piano T int. 1; piano T int.2; piano 1; piano 1 int. 3; piano 1 int.4;
Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli già Propaganda Fide
Vicolo Della Campana nr. 17 Sc.8 piano T; Sc.A piano 3 Int.7a; Sc.A piano T; Sc. C piano T; Sc. C piano T
Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli
Via Del Gambero nr. 11 piano T-S1 – 1
Via Del Gambero nr. 12 piano T-1
Via Del Gambero nr. 13/A piano T-S1
Via Delle Pernici nr. 14 piano T Int.3
Via Portuense nr. 95e piano 3 Int.12
Sacra Congregazione De Propaganda Fide
Via Di Torre Rossa nr. 40 piano T; piano T-1; piano 2; piano 3;
Sacra Congregazione per la evangelizzazione dei Popoli
Via Ettore Ximenes nr. 15 Sc.C piano 6 Int.10
Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli
Via Maria Lorenza Longo nr. 14 piano 3
Sacra Congregazione De Propaganda Fide
Via Del Casaletto nr. 151 piano 1
Sacra Congregazione De Propaganda Fide Roma (Rm)
Via Del Monte Delle Capre nr. 29 piano T (3), piano T-1 – 2
Congregazione De Propaganda Fide
Via Di Trigoria nr. Sc piano T (2)
Sacra Congregazione di Propaganda Fide o Sacra Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli con S F
Via Giovanni Severano nr. 11 piano S1; nr. 15 int.16
Sacra Congregazione Propaganda Fide Con Sede In Roma Vai Propaganda 2 F
Via Varrone nr. 9 piano 6 – S1
Via Monte Acero nr. 9 piano 1 int.3 ; piano 1 int.4; piano 1 int.5; piano 2 int.6; piano 2 int.7; piano 2 int.8; piano 3 int.10; piano 3 int.11; piano 3 int.9; piano 4 int.12; piano 4 int.13; piano T; piano T int.1; piano T int.2;
Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli già Sacra Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli o De Propaganda Fide Roma (Rm)
Via Maria Lorenza Longo nr. 14 piano 1; piano 2; piano S1 (2)
Sacra Congregazione Propaganda Fide Piazza Di Spagna 48 Roma
Via Monte Zebio nr. 19 Sc.B piano S
Sacra Congregazione Del Concilio E Propaganda Fide
Via Nomentana nr. 1024 piano 1; piano T; piano T – S1; nr 1141 piano 1 int.1; Sc.A piano T; Sc.B piano T; Sc.C piano T; Sc.D piano T; Sc.E piano T;
Congregazione Per l’evangelizzazione dei popoli già sacra congregazione De Propaganda Fede Roma (Rm)
Via Nomentana nr. Km 12 piano T
Diritto non codificato/livellario/nuda proprietà/altri diritti – Roma
Sacra Congregazione De Propaganda Fide con sede in Roma
Via Nomentana nr. 1070 piano T, T-S1, nr. 1114 piano T, nr. 1132 piano T
Sacra Congregazione De Propaganada Fide
Corso Umberto nr. 36 piano T
Via della Cesarina nr. 2 piano T
Via della pineta Sacchetti nr. SNC piano T
Via Nomentana nr. 1125 piano T (3)
Congregazione Di Propaganda Fide
Via Calatafimi nr. 31 piano T (2)
Via di S. Giovanni in Laterano nr. 60 piano T
Via Gioberti nr. 30 piano T
Sacra Congregazione di Propaganda Fide
Via della vite nr. 3 piano T; piano 1; piano 4 (2), piano T (2), T-1; nr 4 piano S1, piano T; nr 4a piano T; nr. 5 piano T-1
Via Sistina nr. 33 piano 2
Sacra Congregazione de Propaganda Fide
Via di S. Alessandro nr. 279 piano T; nr 361 piano T (4); piano T-1 (2)
Via Monte San Vito nr. SC piano T
Via Nomentana nr 1068; nr. 1141; piano T-1; nr. SC piano T
Via Pontina nr. km. 23; piano T (9); piano 1 int.1; piano 1 int.2
S. Congregazione di Propaganda Fida
Via di S. Giovanni in Laterano nr. 60 piano 2
Sacra Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli o de Propaganda Fide sede rm
Via Padova nr. 90 scala A piano 6 int.21
Congregazione per l’evangelazzazione dei popoli
Via Boncompagni nr. 37 piano 3 int. 4; piano 3-S1 int.5
Viale Tito Livio nr. 28 piano piano T(2); piano 1; piano 2
Proprietà al 50%
Sagra Congregazione Propaganda Fide
Via Nomentana nr. 1115 piano T; piano T int. 1; piano T. int. 2; piano T int.3; piano T int.4; nr. SC piano T
Proprietà – Provincia di Roma
Sacra Congregazione di Propaganda Fide
Castel Gandolfo (RM) Via galleria di sopra nr. 12 piano T – 1 – 2; piano T
Congr. Evang. Popoli gia Sacra Cong. de Propaganda Fide
Pomezia Via della Solfatara nr. SNC piano T int.2; piano T int.3; piano T-1 int.1
Terreni a Roma e provincia
Roma (455); Pomezia (11); Castel Gandolfo (4); Vicovaro (19).