ROMA (WSI) – Sono sempre le questioni economiche a tenere banco all’interno del governo e a condizionare gli equilibri tra i partiti che sostengono l’esecutivo. Dopo il faccia a faccia di ieri tra il premier Enrico Letta ed il suo vice Angelino Alfano, il ministro dell’Interno alza i toni pubblicamente ricordando che “il destino del governo è legato al programma e se non è realizzato l’esecutivo non va avanti”. Un messaggio che arriva a pochi giorni da un delicato consiglio dei Ministri che dovrà affrontare anche il nodo dell’aumento dell’Iva. E su quel terreno Silvio Berlusconi non é disposto a scendere a compromessi.
Che la situazione non sia facile, il presidente del Consiglio ne è ben consapevole soprattutto in un momento in cui le vicende giudiziarie del Cavaliere sono tornate in primo piano. Il periodo ‘caldo’ si è aperto con la bocciatura da parte della Consulta del ricorso sul legittimo impedimento nell’ambito del processo Mediaset e proseguirà con la sentenza in primo grado, attesa il 24 giugno, per il processo Ruby mentre il 27 è prevista l’udienza della Cassazione sul lodo Cir-Mondadori.
Una serie di scadenze che a palazzo Chigi hanno ben presenti: dopo il 19 giugno (giorno della sentenza della Corte Costituzionale) Letta sapeva bene che il percorso non sarebbe stato facile, spiegano fonti vicine al premier ribadendo l’intenzione del governo di lavorare per dare risposte concrete. Sappiamo che ci aspettano al varco – è il ragionamento – ma il quadro non è cambiato rispetto ai giorni precedenti.
A dividere il filone giudiziario del Cavaliere dalla vita del governo ci pensa sempre Alfano che in un Twitter sottolinea come il Pdl “sulla giustizia abbia le idee ben chiare” ma non sono “poste come questione condizionante per l’esecutivo”. Una linea che sposa ufficialmente quanto va dicendo da tempo Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha sempre ribadito che il governo non é a rischio ma i big pidiellini sono ben consapevoli come il capitolo sentenze possa contribuire ad aumentare la tensione nei rapporti con l’Esecutivo.
Nessuno strappo al momento anche se l’input è di pungolare ogni giorno Letta sui provvedimenti economici. Daniela Santanché plaude al vicepremier mettendo in chiaro come “Imu e Iva sono due punti irrinunciabili” e che qualora i patti non fossero rispettati “si staccherà la spina all’esecutivo”. A chiedere un impegno ufficiale è anche Pier Ferdinando Casini: “Bisogna trovare il modo di rinviare l’aumento dell’Iva e io mi auguro che tutte le forze che concorrono a sostenere il governo non facciano tatticismi”. (ANSA)