Il petrolio continua a salire mentre continuano i colloqui OPEC+, la crisi in Ucraina si intensifica
Il petrolio Brent continua a registrare nuovi massimi pluriennali con l’azione dei prezzi che vede l’oro nero salire sempre più in alto. Un barile di greggio è ora quotato intorno a 114 dollari, più che raddoppiato rispetto ai 57 dollari al barile di un anno fa. La guerra in Ucraina è attualmente il principale motore dei prezzi del petrolio, ma con il mercato petrolifero già fortemente in crisi, la mancanza di offerta sta aiutando a far salire ancora il prezzo.
L’ultima riunione dell’OPEC+ è iniziata ieri e riprende oggi, e si prevede solo una minima o nessuna offerta aggiuntiva prevista dal cartello (riconfermato per aprile il piano di aumenti graduali della produzione pari a solo 400mila barili al giorno.), il prezzo del petrolio rimarrà fortemente sostenuto.
Ieri gli Stati Uniti e i loro alleati hanno annunciato che avrebbero liberato 60 milioni di barili di petrolio dalle loro riserve strategiche per contribuire a placare l’attuale carenza, tuttavia con il consumo globale di petrolio di circa 96 milioni di barili al giorno, il rilascio di queste riserve non ha avuto alcun effetto sul prezzo del petrolio.
Grafico mensile petrolio Brent
Il grafico mensile del greggio Brent mostra l’attuale azione dei prezzi nel mezzo di un intervallo laterale pluriennale visto tra gennaio 2011 e ottobre 2014. I prezzi del petrolio sono stati spinti al rialzo all’inizio del 2011 dalle turbolenze politiche in Egitto, Libia e Bahrain e hanno raggiunto il picco a marzo 2012 circa $128 barile.
Grafico giornaliero Brent
Il grafico giornaliero mostra la rottura del petrolio da un canale di tendenza rialzista di base che ha controllato l’azione dei prezzi negli ultimi mesi. Tutte e tre le medie mobili semplici rimangono in un modello rialzista, mentre l’unico aspetto negativo sul grafico è una lettura di ipercomprato estremo che lampeggia sull’indicatore RSI.