ROMA (WSI) – Giovani e lavoro, due parole che messe assieme in Italia sono quasi utopia e anche i dati lo dimostrano, nonostante i tentativi da parte del governo di cambiare qualcosa, ultimo, l’apertura di un portale, GaranziaGiovani.
BollettinoAdapt (un gruppo di giuslavoristi guidato dal professore di diritto del lavoro Michele Tiraboschi), in una infografica ha mostrato come l’esperimento del piano europeo anti disoccupazione giovanile, per ora però può considerarsi un mezzo flop.
Se si vedono i numeri, quando i parla di contratti, la prima cosa che balza agli occhi è come in Italia addirittura il 78,59% sono a tempo determinato, contro il 10,38% a tempo indeterminato. Insomma, avere una posizione fissa e stabile è come trovare una chimera.
Si nota poi come mentre la Lombardia, seppur nelle difficoltà, offre più offerte di lavoro, 946, il resto del Paese arranca, e parecchio. Al secondo posto, l’Emilia Romagna con 337 offerte e al terzo il veneto con 303.
La prima regione centro-meridionale è il Lazio con 202. Ultimo posto invece per il Molise, con una sola.
Sul tema è intervenuto anche il ministro del Lavoro. Giuliano Poletti, ha chiesto ai colleghi dell’Unione europea di fare in modo che il programma Garanzia Giovani abbia “risorse adeguate, sia stabilizzato e ampliato oltre che per i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training n.d.r.) anche per la transizione scuola-lavoro”.
Lo ha riferito a margine dell’incontro informale tra i ministri del Lavoro dell’Ue in corso a Milano. Bisogna “stabilizzare il programma Garanzia giovani, oggi stabilito per il 2014-2015, che noi pensiamo debba diventare un programma stabile per cui l’Europa sistematicamente, in maniera strutturale, si occupi della possibilità ad esempio di collegare scuola e lavoro” ha aggiunto Poletti.
A suo parere in Europa “c’è un tema generale che è quello della crescita. Se l’Europa non riprenderà a crescere con molto più vigore la possibilità di creare nuovi posti di lavoro è molto ridotta. Insieme al tema generale della crescita esiste poi un tema specifico” che è l’estensione e la stabilizzazione di Garanzia Giovani.
“Il nostro Paese non ha mai fatto politiche attive per cui nel momento in cui c’è una prima assoluta credo che i risultati al momento possano essere giudicati positivamente” ha infine risposto a chi ritiene che Garanzia Giovani stenti a dare frutto.
Per Poletti infatti “i 120.000 giovani che si sono già registrati sono già di per sé una risposta importante perché vuole dire che ci sono 120.000 giovani che si sono attivati. Se guardiamo il punto in cui siamo partiti e quello in cui siamo solo con un miracolo si sarebbe potuto fare meglio”.