Questo articolo fa parte del filone dedicato ai consigli dei money manager piu’ importanti, che gestiscono decine di milioni di euro in portafoglio. Wall Street Italia pubblichera’ a cadenza variabile le interviste. La prima, a Unicredit, era incentrata sul Portafoglio ideale, formato per meta’ da azionario. La seconda, a Hypo Alpe-Adria-Bank, sul fenomeno secondo cui nei “Bond, niente è piu’ sicuro“.
La terza, a Vontobel Italia, intitolata “Meglio azioni che bond, euro a $1,34 a fine anno“. La quarta, a Carmignac Gestion, intitolata “Migliori investimenti? Dollaro e debito Piigs“.
La quinta, a Research and Capital Allocation – Ricercaefinanza.it: Bot italiani da comprare, “la diversificazione è tutto”. La sesta, ad Azimut, intitolata ““Iniezione di liquidità non si fermerà, aumentare esposizione azioni”. La settima, a CMC Markets, ““Tutti i bond su cui puntare”.
ROMA (WSI) – Cosa dovrebbe fare un investitore italiano che voglia costruire un portafoglio con rendimenti sicuri? Wall Street Italia ha intervistato Dieter Merz, responsabile della divisione di investimenti di MIG Bank.
La composizione del portafoglio è variegata, e punta sia sui bond governativi italiani a diversa scadenza che sui titoli azionari di Piazza Affari. Ma una percentuale salta subito all’occhio. La quota maggiore è riservata infatti al cash, ergo alla liquidità. Attenzione anche a dare troppa importanza ai titoli di debito italiani, che sono presenti nel portafoglio, ma in misura limitata.
Merz ammette che i mercati sono alla mercé di banche centrali e politici e, proprio per questo motivo, invita gli investitori a controllare e ridurre soprattutto i rischi, posizionandosi con degli stop-loss.
WALL STREET ITALIA – Dovendo gestire un portafoglio a 10 anni di un investitore italiano che vuole rendimenti sicuri, quali sono le scelte che privilegiate?
DIETER MERZ – Dovendo pensare ad un portafoglio a basso rischio per un investitore italiano che non voglia disinvestire nel breve, suggerirei di inserire: Bond governativi italiani decennali (5%), Bond governativi italiani a 3-5 anni (10%); corporate bond europei a 3-5anni (10%), US Treasury a 3-5 anni (10%); Corporate bond Usa a 3-5 anni (10%); ETF sull’oro (10%); Azioni italiane (10%); Fondi immobiliari Usa (5%); Fondi immobiliari tedeschi (5%); cash da sfruttare in caso di buone opportunità (25%)
WSI – Ma al di là dei suggerimenti gli investitori verso cosa sono più orientati per i loro portafogli personali?
D.M – Gli investitori professionali al momento prediligono investimenti in private equity, nel settore immobiliare, mercati azionari e liquidità
WSI – I bond italiani stanno riscontrando grande appeal. Questo accade perché sono percepiti come sicuri. Ma sono veramente un porto sicuro?
D.M – A dire il vero, a questi livelli di rendimenti non dovremmo considerare il mercato obbligazionario come un mercato sicuro. Il rialzo dei rendimenti potrebbe influenzare la valutazione degli investimenti nel mercato del reddito fisso in maniera negativa anche importante. Infatti, nonostante ci si possa aspettare un ulteriore restringimento degli spread tra i titoli italiani e i Bund tedeschi, pur tuttavia nello scenario attuale una stretta del differenziale dovrebbe essere molto limitata e comunque non in grado di ritornare verso i livelli pre-crisi.
WSI – Quali altri governatives possono essere presi in considerazione nell’attuale fase di mercato?
D.M – In generale, I titoli governativi Usa e tedeschi potrebbero essere ancora considerati come dei safe-havens. A dire il vero, andremmo a scegliere principalmente obbligazioni con una scadenza di medio termine tali che non possano rimanere intrappolati da tassi di interesse in risalita. Oltre a ciò, potremmo inserire anche obbligazioni Corporate dell’area investment grade dopo aver condotto una approfondita analisi societaria. Al momento non suggerirei di investire su fondi specializzati in bond dei paesi emergenti a causa degli imminenti disordini in queste aree che potrebbero accompagnarsi ad un aumento della volatilità.
WSI – E le obbligazioni corporate?
D.M – I Corporate bond di tipo investment grade emessi da società solide potrebbero costituire un buon investimento. Suggerirei comunque di non investire in bond con una scadenza a lungo termine a causa dei rischi connessi al rialzo dei rendimenti e a quelli inerenti un possibile cambiamento dell’appetito al rischio dell’intero settore dei Corporate bond che vedrebbe altresì un ampliamento degli spread rispetto ai governativi.
WSI – I mercati finanziari mondiali sono ormai manipolati da pochi grandi player. Così le strategie e punti di riferimento dei money manager stanno saltando. Quale tecnica o punti di riferimento lei utilizza per capire dove potrebbero essere “diretti” i mercati?
D.M – Sì, è vero che è molto difficile gestire i propri investimenti nelle attuali condizioni di mercato nelle quali i banchieri centrali e i politici ne influenzano pesantemente i corsi. Proviamo ad anticipare il comportamento delle banche centrali e dei politici ma è davvero difficile. Tuttavia, per non venire intrappolati da movimenti di mercati inattesi, dovremmo disporre di un severo controllo dei rischi. La tecnica più efficace per ridurre il rischio infatti è di posizionarsi con degli stop-loss. Oltre a ciò, cosiglierei di mantenere un importo significativo di liquidità in portafoglio in modo da essere in grado di investire durante I cali di mercato o più in generale quando vediamo interessanti opportunità di investimento. Oltre a ciò, è molto importante disporre – oltre che di ricerca economica e fondamentale – anche di un approfondimento di analisi tecnica.