Dopo un anno record sul fronte della crescita dei profitti, il 2022 si presenta particolarmente incerto per il private banking per via dell’estrema volatilità del mercato. In un contesto caratterizzato da disordini geopolitici combinati con strozzature nelle catene di approvvigionamento e costi energetici in rapida crescita, gli investitori restano ai margini del mercato. Lo dimostra la performance debole del primo semestre, che ha già ridotto il valore degli assets under management (AUM) per la maggior parte dei gestori europei.
È quanto emerge dall’ultima analisi sul private banking dell’Europa Occidentale di McKinsey, secondo cui non è ancora chiaro se il 2022 si trasformerà in un anno molto negativo. D’altro canto – fanno notare gli analisti, i tassi di interesse in Europa e negli Stati Uniti hanno iniziato a salire, il che potrebbe migliorare il contributo al reddito netto da interessi.
Un 2021 da record per il private banking
Dopo un 202o sottotono, gli asset under management (AUM) delle banche private dell’Europa occidentale hanno segnato, grazie al buon andamento dei mercati, un aumento del 12% nel 2021, spingendo i profitti sui livelli prossimi ai massimi storici. Allo stesso tempo, gli afflussi netti sono raddoppiati al 4% nel 2021, dal 2% nel 2020, due punti percentuali al di sopra della media quinquennale del settore.
Nello stesso periodo, i profitti della gestione patrimoniale nell’Europa occidentale sono aumentati del 15%, il tasso di crescita più alto dell’ultimo decennio. I margini di profitto sono aumentati di due punti a 22 punti base, grazie ad una crescita dei ricavi superiore ai costi (9% contro 7%).
Tutto bene? Non proprio. Secondo gli analisti di McKinsey, la crescita del 7% dei costi assoluti rappresenta un tasso di accelerazione senza precedenti, che deve essere considerata come un segnale di avvertimento per i gestori patrimoniali. Le cause dietro l’aumento devono essere ricercate nei costi del personale, in parte a causa della maggiore retribuzione variabile, sia nei costi non legati al personale. Tuttavia – fanno notare gli esperti – il rapporto costi/ricavi del settore è leggermente migliorato, dal 70% nel 2020 al 69% nel 2021.