NEW YORK (WSI) – Venerdì, 9 gennaio: il dipartimento del lavoro Usa rende noto che a dicembre gli Stati Uniti hanno creato altri 252.000 nuovi posti di lavoro e che il tasso di disoccupazione è sceso al 5,6% dal 5,8%, toccando i minimi di sei anni.
Non ci crede affatto Jim Clifton, presidente e amministratore delegato di Gallup – società americana di ricerca e consulenza, fondata nel 1935, diventata famosa per i sondaggi condotti in Usa ma non solo -, che parla della Grande Bugia: ovvero, la disoccupazione al 5,6%.
“Ecco qualcosa che molti americani – inclusi alcuni tra i più intelligenti e istruiti – non sanno: il tasso di disoccupazione ufficiale, così come riportato dal dipartimento Usa del lavoro, è estremamente fuorviante”. Il punto è che “in questo momento, assistiamo alle celebrazioni dei media, della Casa Bianca e di Wall Street, su come la disoccupazione sia scesa al 5,6%”. D’altronde, “i media amano le storie sui grandi ritorni, la Casa Bianca vuole guadagnare punti politici e Wall Street desidera che voi rimaniate sul mercato”.
“Nessuno di loro vi dirà questo: “se tu – membro di famiglia o qualsiasi altra persona – non hai un impiego e dunque rinunci a cercare un posto di lavoro; se tu sei senza una occupazione e ti senti senza speranza, tanto che hai smesso di cercare nelle ultime quattro settimane, il dipartimento del Lavoro non ti considera un disoccupato”. E, “in questo momento, sono ben 30 milioni gli americani che sono o senza lavoro o sono gravemente sottoutilizzati. Fidatevi, la maggior parte di loro non sta organizzando parties per brindare al ‘calo’ della disoccupazione”.
Clifton afferma che “esiste un’altra ragione che rende il tasso ufficiale ingannevole”. Ovvero: “facciamo finta che tu sia un ingegnere o che lavori nell’ambito dell’edilizia, della sanità, o che sia anche un manager del settore retail: se lavori un minimo di 1 ora la settimana e sei pagato almeno $20, non sei ufficialmente considerato un disoccupato. E pochi americani sanno questo”.
“Ancora, un altro aspetto importante che non va a finire sui giornali è rappresentato da chi lavora part time ma vorrebbe un full time. Se hai una laurea in chimica o matematica e stai lavorando part time ma per 10 ore perchè è tutto quello che riesci a trovare – in altre parole, sei seriamente sottoutilizzato (sfruttato), – il governo non ti include nella cifra del 5,6% dei disoccupati”.
Di conseguenza, “non ci sono altri modi per dirlo. Il tasso di disoccupazione ufficiale, che sottovaluta in modo crudele la sofferenza di chi non ha un impiego e di chi viene sottoutilizzato, è una BIG LIE, ovvero una grande bugia”.
Ed “è una bugia che ha conseguenze, perchè il grande sogno americano è di avere un buon posto di lavoro mentre, negli ultimi anni, l’America ha fallito nel concretizzare quel sogno più che in ogni altro periodo recente. Un buon lavoro è l’identità fondamentale di un individuo, rappresenta la sua autostima, la sua dignità, stabilisce la relazione che ha con i suoi amici, la comunità, il paese. E quando noi falliamo nell’assicurare un buon posto di lavoro che sia adatto al talento, agli studi, all’esperienza di un cittadino, noi stiamo deludendo il grande sogno americano”.
Clifton ricorda che “Gallup definisce un buon lavoro quello di 30+ ore la settimana, per una organizzazione che assicuri un assegno in modo regolare”, mentre di questi tempi “gli Stati Uniti stanno assicurando un numero incredibilmente basso del 44%, che è la percentuale di tutti i posti di lavoro full time rispetto alla popolazione adulta, dai 18 anni in su”.
L’appello: “Noi abbiamo bisogno che il tasso sia del 50% e che ci sia un minimo di 10 milioni di nuovi, buoni posti di lavoro”. (Lna)
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