MILANO (WSI) – I conti del Sole 24 Ore continuano a essere decisamente negativi, ma nel gruppo editoriale, in un momento di forte crisi che dura da anni, si pensa a riconfermare il bonus da 150.000 euro per l’amministratore delegato Donatella Treu. Il Cdr si ribella ed è sciopero. Negli ultimi 4 anni il gruppo ha registrato un passivo superiore ai 140 milioni di euro. Oggi, giovedì 18, il giornale non è in edicola, il sito online non e’ aggiornato ed e’ ferm anche l’agenzia del gruppo Radiocor.
Il CdR scrive ai lettori: “La scelta del Cda e quella dello stesso amministratore delegato sono gravemente lesive dell’immagine del nostro giornale, schieratosi apertamente in questi mesi contro l’irresponsabilità della classe politica italiana e i privilegi della cosiddetta “casta”. Per questo, anche a casa nostra, gridiamo con forza: BASTA GIOCHI”.
Soltanto nel corso del 2012, il rosso di bilancio del Sole 24 Ore è di ben 45 milioni di euro. Ma Treu ha ottenuto la riconferma del suo bonus. Immediata la decisione dei giornalisti di manifestare il proprio dissenso con uno sciopero; la manager Treu prende già 550.000 euro di stipendio all’anno. Questo, mentre i redattori ordinari del quotidiano versano in un regime di solidarietà -ovvero, taglio dello stipendio del 20% – da più di un anno. Come se non bastasse, da quando Treu ha preso la poltrona di amministratore delegato, il bilancio è stato sempre in perdita.
Lo sciopero è stato proclamato dai giornalisti “per protestare – dice un comunicato del cdr – contro la decisione del Cda uscente di erogare all’amministratore delegato un bonus di oltre 150mila euro nonostante i risultati negativi di bilancio degli ultimi quattro anni (persi complessivamente oltre 140 milioni di euro) e nonostante la dichiarazione di stato di crisi che ha portato alla sottoscrizione di contratti di solidarietà di 400 giornalisti e di 850 poligrafici e grafici”.
Crisi profonda anche in casa Caltagirone Editore. Il gruppo editoriale, come spiega all’assemblea degli azionisti lo stesso presidente Francesco Gaetano Caltagirone, sottolinea che, causa la crisi economica che non allenta la morsa in Italia, il 2012 si è chiuso con “un bilancio molto negativo, una perdita molto consistente” e che “il flusso della pubblicità non solo continua a restare negativo ma si aggrava di giorno in giorno”, con il primo trimestre 2013 che secondo primi dati provvisori si preannuncia in calo, “intorno al -20/25% rispetto all’anno scorso”.
Caltagirone lancia l’allarme a afferma che per il primo trimestre di quest’anno si preannuncia un “andamento fortemente negativo”. L’assemblea ha oggi approvato il bilancio 2012, che si è chiuso con una perdita di oltre 60 milioni rispetto ai -30 dello scorso esercizio.
“Voglio che gli azionisti sappiano chiaramente qual é la situazione”, ha continuato il presidente. Nel 2012 “la perdita è stata veramente ingente” e le prospettive sono ancora “veramente nere”. Sulla base di questo scenario, è stata presa la decisione di non distribuire un dividendo nonostante la politica del gruppo Caltagirone “da sempre” favorevole alla distribuzione di una cedola ai soci.
L’EDITORIA CAMBIA PELLE CON INTERNET: I PICCOLI BATTONO I GRANDI
L’assunto secondo il quale “grande” è uguale a “potente” non funziona più. Grazie infatti allo sviluppo e alla diffusione sempre più capillare dei social media, tutto ciò che fino a poco tempo era considerato piccolo, dai partiti politici alle aziende, ha acquistato una forza esplosiva in grado di trasformare il concetto stesso di democrazia.
LEGGI ANCHE
– Class Editori: crisi editoria miete un’altra vittima.
– Il Sole 24 Ore: bruciati quasi 100 milioni negli ultimi 3 anni.
– Editoria: la lenta agonia dei quotidiani italiani.
– Editoria cartacea: se il focus è Finanza o Borsa, muori.
– Editoria truffa in Italia: 110 milioni pagati dai cittadini.
– Editoria: senza contributi pubblici, i giornali chiuderebbero tutti.