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IL TASSO EURIBOR A 3 MESI SCENDE AI MINIMI DI AGOSTO

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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di WSI.

(WSI) – Oggi non sono attesi dati macro di rilievo. Nel corso della settimana in area Euro segnaliamo il discorso di Trichet al parlamento europeo, gli indici Pmi servizi e manifatturiero e l’indice Ifo. Negli Usa settimana densa di trimestrali tra cui quelle del comparto bancario (in particolare Bank of America). Molta attenzione sarà rivolta agli sviluppi sul fronte assicuratori di bond c.d. monoline (ad es. MBIA, Ambac ecc.), in forte difficoltà nella scorsa settimana.


Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono rimasti pressoché invariati sul lungo, mentre sono calati sul breve comportando un irripidimento dello spread 2-10 anni a 50pb. Il tasso Euribor a 3 mesi è sceso a 4,41% ai livelli di inizio agosto. Venerdì è stato pubblicato il Bank Lending Survey dalla Bce in cui si evidenzia il forte restringimento degli standard di accesso al credito sia per le famiglie anche in termini di credito al consumo, sia per le imprese. Il membro della Bce e governatore della banca centrale olandese Wellink ha dichiarato che la crescita economica dell’area potrebbe avvicinarsi all’1,5% a causa del rallentamento Usa. Nel fine settimana è arrivata la notizia di un meeting di emergenza (cui ha partecipato anche il governatore della Bundesbank Weber) per un aumento di capitale di 1Mld€ a favore della banca tedesca WestLB. Sul decennale il supporto si colloca intorno al 3,93-3,89%, la resistenza al 4%.

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Negli Usa tassi di mercato a breve in forte calo con il comparto biennale ai minimi da circa quattro anni a quota 2,35%. Il timore di una recessione ben più violenta e prolungata di quella del 2001, diventa sempre più concreto tra gli operatori. Il piano di stimolo fiscale di Bush di circa 150Mld$ (pari a circa l’1% del Pil) non è servito a calmare gli animi, in una giornata in cui l’attenzione è tornata nuovamente sul comparto finanziario, per il timore di perdite ulteriori nei prossimi mesi in seguito alle difficoltà che stanno emergendo dalle società assicuratrici di bond, le c.d. monoline.

Si tratta di società specializzate nell’offerta di copertura a fronte di emissione di bond (tra cui principalmente le c.d. municipalities) ed anche di CDO. Già nel corso delle ultime trimestrali sono emerse svalutazioni per circa 4Mld$ in totale da parte di Citigroup e Merrill Lynch, per far fronte al rischio che le protezioni offerte non siano onorate. Per tale ragione i due principali operatori del settore, MBIA e Ambac, negli ultimi tre giorni hanno perso rispettivamente il 47% ed il 71%. Venerdì scorso Fitch ha anche tagliato il rating di Ambac da AAA a AA con outlook negativo, ed in tal senso potrebbero procedere a breve anche le altre due principali agenzie di rating. La sola Ambac ha offerto garanzie per un ammontare totale di circa 550Mld$ di titoli.

Il timore degli operatori è che la crisi di tale comparto possa estendersi al già penalizzato settore finanziario, con perdite a catena nei prossimi mesi, oltre a quelle già sofferte per le note vicende collegate ad i mutui subprime. In settimana pertanto probabilmente l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sugli sviluppi in questo comparto, con possibilità che la Fed si spinga ad un taglio anche di 75pb il prossimo 30 gennaio.

Valute: Dollaro in marcato apprezzamento vs. Euro. Il ragionamento degli operatori sembra essere il seguente: le recenti prime conclusioni delle rinegoziazioni salariali si sono attestate su livelli molto elevati (aumento dell’11% per i lavoratori del comparto autostradale tedesco), rendendo al momento impossibile alla Bce una riduzione dei tassi in tempi brevi. Di conseguenza la crescita potrebbe risentirne più velocemente di quanto atteso finora, come ammesso anche da Wellink. Primo supporto in area 1,44/1,4450.

Marcato apprezzamento dello Yen soprattutto vs Euro sulla scia dei forti ribassi dei listini azionari asiatici ed in seguito alle dichiarazioni di Wellink. Il cross è calato al di sotto del supporto 155, dirigendosi verso il prossimo collocato a 153,40. Verso Dollaro l’apprezzamento è stato meno marcato con il cross che si mantiene in prossimità dei minimi da circa 2 anni e mezzo. L’area di supporto principale si colloca intorno a 105.

Materie Prime: il prezzo del greggio si mantiene intorno ai 90$/barile nonostante aumentino i timori recessivi negli Usa. Nel fine settimana l’Opec ha dichiarato che i mercati sono ben forniti, lasciando intendere che nella prossima riunione del 1° febbraio probabilmente non aumenterà la produzione. In rialzo i metalli industriali guidati dal rame (+2,3%). Nonostante i timori recessivi, venerdì gli operatori si sono concentrati sul fatto che le scorte sono calate per il nono giorno consecutivo al Lme. Tra i preziosi in rialzo l’argento (+1,3%). Tra gli agricoli in rialzo il grano (+2,3%) su segnali di aumento delle esportazioni Usa. Dopo il forte rialzo delle ultime sessioni, sono arrivate le prese di profitto sullo zucchero (-3,7%).

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