LEGNANO (WSI) – Se dovessimo scattare una fotografia del mercato nella giornata di ieri, diremmo che ciò che chiaramente si evince è uno scenario nel quale il cambio principe Eurodollaro si muove in maniera quasi isolata ed è in grado di permettere la cattura di movimenti interessanti laddove, eccezion fatta per cable e oro, si assiste invece a un contesto generale di appiattimento e di assoluta mancanza di direzionalità.
La prima e probabilmente unica spiegazione è legata al fatto che sul finire della settimana scorsa gran parte dei cambi valutari, degli indici azionari e delle materie prime dopo i clamorosi rialzi post fiscal cliff, abbiano poi consolidato i guadagni mantenedosi su livelli piuttosto sostenuti mentre proprio l’Eurodollaro abbia stornato in maniera quanto meno considerevole.
I prezzi medi, quelli di riferimento quando ad esempio si studia la volatilità, sono rimasti perciò in gran parte invariati in ogni caso, sebbene per quanto concerne il cambio principale la dinamica sia stata differente rispetto alla gran parte degli strumenti che più comunemente seguiamo. Ieri abbiamo perciò assistito a chiusure in leggero territorio negativo per i listini europei, nonostante i titoli bancari siano volati per via dell’alleggerimento dei requisiti di Basilea 3 che in estrema sintesi prevederanno una riduzione del liquidity cover ratio (la detenzione in portafoglio di strumenti facilmente liquidabili come bond governativi o corporate ad alto rating) dall’iniziale 100% al 60% a partire dal 2015 con un’entrata in vigore graduale fino al 2019 e l’ampliamento della gamma di asset che rientreranno nel calcolo del coefficiente; hanno chiuso in rosso anche gli indici americani in attesa delle grandi trimestrali che incominceranno proprio quest’oggi con un occhio, anche sul versante oltre oceanico, sulle banche che dovranno presentare alla Fed i propri piani per la redistribuzione di capitale agli azionisti nell’ambito degli stress test; e ha fatto registrare un nuovo tentativo di ribasso anche l’oro.
A fronte di questo quadro, l’eurodollaro è stato invece in grado di portarsi dalla soglia di 1,30 fino al livello di resistenza a 1,3120, decorrelandosi completamente dal resto del mercato.
Ciò può risultare esplicativo della fase attuale dei prezzi e potrebbe essere indicativo di futuri andamenti che potranno essere scevri dell’assunto delle correlazioni classiche, privando così i trader di legami precisi nell’individuazione di rapporti tra cambi valutari e tra questi ultimi e altri classi di asset, ma allo stesso tempo fornendo nuove opportunità di trading per operazioni su determinati cross e per metodologie di spread trading.
In ultimo vale la pena di segnalare la sessione negativa (la seconda consecutiva dopo diverse settimane) per il Nikkei e il contestuale rafforzamento di yen in parte anche legati alle nuove dichiarazioni del neo-ministro dell’economia giapponese Taro Aso il quale ha affermato che il Giappone comprerà obbligazioni emesse dal fondo europeo ESM. Seguiremo naturalmente questa vicenda, passando come di consueto alla sezione tecnica.
EurUsd
Il livello e soglia psicologica di 1,30 ha rappresentato il punto ideale per rebound rialzisti che hanno visto, in maniera molto precisa, approdo sui livelli statici a 1,3085 e in estensione a 1,3125. Sul grafico giornaliero si crea ora una situazione nella quale il pattern di divergenza ribassista potrebbe risultare invalidato e potrebbe invece essere avvalorato quello di medio periodo che graficamente si estrinseca in un testa e spalle che ha vissuto il classico pullback sulla neckline passante proprio per 1,30. L’esplosione definitiva del setup si avrebbe chiaramente sulla violazione dei massimi relativi in area 1,33 per target di lungo oltre l’1,35. Restando nel breve, risulterà decisivo il superamento della media a 100 periodi sul 4 ore e il superamento del ritracciamento di Fibonacci di lungo periodo posto a 1,3150 per le resistenze in area 1,32. La tenuta di 1,3125 potrebbe invece portare a 1,31 e, se fallisce il pullback della media a 21 sul grafico orario, nuovamente a 1,3085.
UsdJpy
Come detto nella parte introduttiva, il movimento di ritracciamento del cambio resta ancora abbastanza importante se si considera l’importante spinta ribassista sottostante. Risulta perciò decisiva la media a 21 periodi sul grafico a 4 ore, sempre decisiva e precisa nei test da quando è partito il rally. Un superamento al ribasso dell’indicatore potrebbe riportarci sul supporto statico a 86,65 mentre la tenuta dell’attuale 87,40 sarebbe foriera di movimenti fino a 88.
EurJpy
Il rafforzamento di yen ha trovato ostacolo nella contestuale ripresa di euro e ha creato su questo cambio derivato una sostanziale condizione di equilibrio descritto dalla fase congestiva che vede in 116, livello di ritracciamento di Fibonacci di lungo periodo tracciato a partire dai massimi di fine 2009 alla quotazione di 138,70 fino ai minimi di Luglio a 94, la resistenza principale e 113,40 il supporto più importante. Nel breve è opportuno ribadire l’importanza del supporto a 114,30, ottimo punto di rebound rialzista nella giornata di ieri, e della resistenza a 115,20. In quest’ottica un trading laterale può rappresentare la migliore metodologia operativa, restando naturalmente pronti a girarsi in stop&reverse sulla violazione di uno dei due prezzi.
GbpUsd
Ancora ottimo come punto di riferimento la bullish trendline tracciata a partire dai minimi di Giugno che congiuntamente alla soglia psicologica di 1,60 e alla media a 200 periodi del grafico giornaliero, ha costituito un ottimo supporto. L’123 di Ross ha ieri trovato ottima manifestazione e ci ha portato sul preciso livello di 1,6130 da cui il prezzo è rimbalzato per quello che potrebbe essere un pullback sulla media a 21 del grafico orario e ritorni sul livello con estensione a 1,6145 e 1,6185. Il deciso superamento al ribasso di 1,61 vede invece in 1,6060 il suo naturale approdo e riporta grande attenzione su 1,60, soglia psicologica, livello statico e transito del supporto dinamico.
AudUsd
La trendline di lungo periodo passante per 1,05 si è confermata grandiosa resistenza al prezzo congiuntamente al livello statico a 1,0520. Il cambio resta, seppur controverso, molto preciso nei suoi punti grafici. L’attuale livello a 1,0475 rappresenta il test della media a 21 periodi del 4 ore dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo per i livelli suddetti e breakout rialzisti verso 1,0550. Resta 1,0440 il decisivo supporto per lo scenario discesista.
XauUsd
Molto confusa la price action dell’oro che continua a regalarci strappi di volatilità in un senso e nell’altro. Importante infatti è stato il nuovo dietrofront della giornata di ieri che lo ha riportato in area 1640, sempre al di sotto dei livelli più considerevoli di 1660 e 1650. Vale perciò la pena muoversi in vicinanza di questi punti di sviluppo, per catturare i movimenti violenti e repentini del metallo giallo. Nel breve può essere opportuno muoversi al rialzo sopra 1652 e short sotto 1645.
UsOil
Ancora resta assolutamente opportuno ricordare il supporto posto a 91,50 rappresentato dalla media semplice a 200 periodi del grafico giornaliero e il 93,35 soprattutto utile in ottica di importanti rotture rialziste. La price action resta tuttavia ancora molto laterale e buono potrebbe essere lo spunto per tradare una divergenza ribassista sul grafico orario con target sul pullback della media a 21 periodi del 4 ore nonché supporto statico a 92,60.
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