L’Istat stima il valore dell’economia sommersa in Italia al 12,4% del Pil (dato riferito al 2016), in discesa rispetto al passato ma sempre superiore alla gran parte dei paesi europei.
Per Confindustria, secondo stime effettuate utilizzando una metodologia comune, tale valore è superiore rispettivamente di 11 punti di Pil rispetto alla Francia e 15 punti rispetto alla Germania. Ciò determina una perdita di gettito tributario e contributivo, stimato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in 107 miliardi di euro (dati 2015), solo in parte attribuibile a grandi evasori.
L’evasione fiscale, oltre a sottrarre gettito, determina anche una distorsione dei normali meccanismi di mercato perché rende meno competitive le imprese che pagano quanto dovuto. Inoltre, la diffusione dell’economia sommersa riduce la propensione a investire in innovazione e in capitale umano, diminuendo gradualmente la competitività dell’intero sistema-Paese.