Questo articolo è tratto dall’edizione di luglio-agosto del magazine Wall Street Italia, che si può sfogliare in anteprima gratuitamente e scaricare comodamente al seguente link.
Di Giovanni Ceccherini
Gioielli e pietre preziose sono sempre più un asset alternativo d’investimento. Un fenomeno globale che sta crescendo anche in Italia, come dimostrano i risultati delle ultime aste dedicate al settore. Lo scorso aprile si è svolta l’asta dedicata ai gio- ielli e pietre preziose di Bolaffi. Ottimi i risultati, con oltre 2 milioni di euro di fatturato e un tasso di venduto pari al 70% dei lotti. Top lot l’anello con diamante taglio smeraldo di 10,40 carati, che dopo un’accesa competizione tra gli offerenti è stato battuto per 443.500 euro.
Da segnalare le vendite degli orecchini Calderoni d’inizio novecento con diamanti di 14,50 carati per 111.300 euro e dell’anello Orisa Torino di 8,46 carati, aggiudicato a 57.500 euro. La stessa asta lo scorso anno aveva siglato il ritorno di Bolaffi nel settore con un fatturato di circa un milione di euro. Aveva ragione dunque l’amministratore delegato della maison, Filippo Bolaffi, quando lo scorso anno a valle dell’asta dedicata ai preziosi commentò: “La scelta di entrare nell’importante mercato dei gioielli e delle pietre preziose si è rivelata una scommessa vincente e il buon risultato ottenuto ci fa ben sperare per il futuro”.
Molto positivo anche il tris di aste della fioren- tina Maison Bibelot, che a inizio giugno 2017 ha totalizzato un fatturato di 1,95 milioni di euro con il 70% di lotti venduti. Ancora una volta protagonista uno zaffiro incastonato nell’anello in platino creato da Bulgari nel 1934 da 13 carati, aggiudicato per 698.000 euro. A seguire lo zaffiro Burma, montato su un prezioso anel- lo di Flora Staal, nota gioielleria newyorkese, aggiudicato per 200 mila euro. Ottima anche la vendita del solitario regalato da Enzo Ferrari a Fiamma Breschi, acquistato presso la storica gioielleria Veronesi di Bologna: il diamante di ct 4,50, valutato in catalogo 10 mila euro, è sta- to aggiudicato per 28.750 euro.
La parola all’esperta
I gioielli sono dei veri e propri oggetti di passione. Ne parliamo con Paola Gribaudo, protagonista al fianco dei più grandi personaggi della storia dell’arte contemporanea per la redazione di cataloghi e libri dedicati ad arte, gioielli, collezionismo e molto altro.
Paola, si può parlare di un’evoluzione del gioiello nel corso degli anni?
“Oggi si punta più al valore che all’apparenza. Negli ultimi anni si privilegiano gioielli di pic- cola dimensione ma molto preziosi, come ad esempio lo zaffiro velvet, di grande interesse e oggi tra le pietre più ricercate. In passato inve- ce si guardava più alle grandi dimensioni, con gioielli appariscenti e di valore più basso”.
Quali sono le principali piazze per acquistare gemme e diamanti?
“Il mercato è globale e molto ampio, le fiere e aste più importati sono in Svizzera, a Ginevra, Basilea, Zurigo, per i diamanti Anversa e New York, per l’Oriente Hong Kong, ma anche l’In- dia e la Birmania per i rubini”.
C’è una pietra che la affascina particolarmente, a cui non può resistere?
“Io amo molto la perla, la sento come un gioiello vivo che da sempre accompagna i momenti più importanti della mia vita. Non posso però resistere al fascino dei rubini dal colore sangue di piccione che mi incantano”.
Come vede il futuro del mercato dei gioielli?
“Come un mercato in crescita poiché all’investimento si unisce la valenza estetica e poi da un bel gioiello una donna difficilmente si separa. La forza di questo settore è favorita da due fattori: il valore intrinseco dei materiali preziosi con cui sono stati realizzati e il trend crescente dei così detti personal luxury good”.
Lei ha prodotto libri e cataloghi per impor- tanti gioiellieri. Quali ricorda in particolare?
“Ho pubblicato una serie di libri per Cartier con i personaggi del mondo dell’arte, della moda, dello sport che indossavano dei pezzi straordinari. Non essendo modelli professionisti erano molto emozionati, quasi timorosi! Inoltre ho curato altri volumi importanti come quello per il gioielliere Siegelson di New York che comprendeva una serie di pezzi storici di Boucheron, Jar, Mauboussin”.