L’incertezza permane ma sembra che il peggio sia passato. E’ questa l’attuale situazione in cui vive il mercato immobiliare italiano secondo il terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 realizzato da Nomisma che ha analizzato le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani, ossia Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.
Nel dettaglio il settore immobiliare italiano sembra restituire i primi segnali di vitalità dopo il periodo di appannamento riconducibile agli effetti del progressivo inaridimento del canale creditizio a sostegno degli acquisti di abitazioni” .
Immobiliare: cosa può spingere al rialzo il mercato italiano
Due i fattori che secondo Nomisma spingono il mercato: da una parte la tenuta dei redditi delle famiglie, anche se ci troviamo in una fase dove non si può escludere un lieve peggioramento del mercato del lavoro, dall’altra, il ripristino di condizioni di accesso al credito meno prudenti e selettive.
Ma se da una parte riprendono le compravendite, dall’altra frenano i prezzi, che dopo un’ascesa ininterrotta chiudono l’anno, in media sui livelli del primo semestre del 2024. Da quanto emerge dall’Osservatorio Nomisma difatti, l’invarianza dei prezzi delle abitazioni nel secondo semestre dell’anno è l’esito di una revisione delle aspettative in fase di offerta, integralmente bilanciata da una minore disponibilità a riconoscere sconti in fase di trattativa.
La flessione dei prezzi più eclatante è quella di Milano. Il mercato immobiliare del capoluogo meneghino è sceso dell’1,5% su base semestrale. Dietro Milano, troviamo Bari, Roma, Torino e Venezia Laguna. In generale, l’incremento dei prezzi medio per i mercati monitorati segna un +1,7% per le abitazioni in ottimo stato di conservazione e un +1,5% per quelli in buono stato.
Locazioni: canoni in aumento oltre il 3% annuo
Sul fronte delle locazioni “in attesa che attraverso il ricorso al credito l’acquisto di casa torni ad essere accessibile per una quota di soggetti recentemente esclusi“- si legge nel rapporto – “il sovraffollamento che si è venuto a determinare sul segmento della locazione ha impresso un’ulteriore accelerazione ai canoni, che sono cresciuti quasi ovunque con intensità ampiamente superiore al 3% annuo”.
In particolare, sui mercati di Milano e di Roma, i canoni di locazione sono saliti rispettivamente a +3,2% e +4,7%. Il rendimento totale medio lordo annuo per il segmento abitativo, si attesta in media al 6,8%, in linea con quello dello scorso anno.
Focalizzando l’attenzione sulle motivazioni che alimentano il mercato della locazione, l’indagine evidenzia come sia in crescita la quota di famiglie che considera l’affitto come l’unica opzione possibile a causa della mancanza di risorse economiche sufficienti per accedere al mercato dell’acquisto. La quota delle famiglie che ha optato per l’affitto invece è passata dal 56% del 2023 al 59,3% del 2024.
Infine, l’indagine di Nomisma sottolinea che per concludere una trattativa di vendita dell’abitazione occorrono in media 5 mesi, passando da Genova che presenta tempi più dilatati (5,5 mesi) a Milano che mostra tempi più brevi (4 mesi). Sul fronte della locazione, invece, i tempi per affittare un’abitazione si sono dimezzati arrivando a stabilizzarsi mediamente sotto i 2 mesi.