ROMA (WSI) – La fine del 2014 sembra marcare un deciso cambiamento di contesto sul mercato immobiliare italiano. Ad esserne convinto è Aldo Mazzocco, presidente Assoimmobiliare e Ad Beni Stabili.
“La convergenza di alcune importanti riforme strutturali del settore, l’attesa per un nuovo ciclo economico espansivo dopo 6 anni di pesante crisi e il ritorno d’interesse da parte di importanti investitori internazionali hanno radicalmente mutato percezione e aspettative della gran parte di operatori”.
In un intervento su Review, la rivista di Monitorimmobiliare distribuita agli operatori che partecipano al Mipim di Cannes, Mazzocco sottolinea che nonostante il persistere degli effetti di una lunga crisi (situazioni di stress finanziario e stock d’invenduto), “l’ammontare degli investimenti immobiliari e l’erogazione di mutui alle famiglie hanno segnato un deciso miglioramento”.
Investimenti ancora in gran misura di natura opportunistica ed erogazione di mutui estremamente selettiva e cauta, ma pur sempre un’inversione di tendenza che fa ben sperare.
Mazzocco si è rivolto anche al governo. “Pur mantenendo un livello di tassazione estremamente pesante e purtroppo ancora crescente, alcune politiche hanno cercato di ridare liquidità al sistema e, soprattutto, di stimolare l’interesse degli investitori stranieri”.
Il fabbisogno di capitale necessario per aggiornare e rendere più efficiente l’infrastruttura immobiliare del paese deve “essere reperito con un contributo sostanziale della componente estera”.
“In quest’ottica vanno inquadrate sia la riforma delle Siiq (versione italiana dei REITS), sia la tanto attesa liberalizzazione dei contratti di locazione per i grandi tenant, sia la maggior permeabilità dei vari veicoli di investimento, Fondi /Siiq/Sicav si può così oggi sintenticamente affermare che, in tema di veicoli societari per il Real Estate, l’Italia goda ora di una strumentazione del tutto competitiva con quella dei migliori Paesi Europei.Non mancano peraltro le contraddizioni derivanti da un’azione spesso poco coordinata dei vari settori della Pubblica amministrazion”e.
Molto rimane invece da fare in materia di “omogeneizzazione e semplificazione delle normative e delle pratiche amministrative che regolamentano l’attività di sviluppo immobiliare; la più importante per la generazione di Pil e la creazione dei posti di lavoro”.
“Scarsità e costo dei finanziamenti e incertezza amministrativa continuano ad affliggere questa componente dell’offerta, con significative eccezioni per i centri commerciali e l’edilizia sociale”.
“La bozza della nuova legge urbanistica che porta il nome del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, bozza su cui anche Assoimmobiliare sta profondendo la massima energia di concerto con le maggiori associazioni di categoria, cerca di dare alcune risposte efficaci a questa anomalia tutta italiana, che frena grandemente l’afflusso di capitali sulle nuove iniziative”.
“Una nuova legge quadro di armonizzazione urbanistica è tuttavia solo una delle componenti di riforma necessarie per riattivare un ciclo d’investimenti sulla rigenerazione dell’Infrastruttura Immobiliare. Bisognerà che le legislazioni regionali e le procedure amministrative in genere rispecchino nuovi principi di efficacia e di sostenibilità economica e servirà un nuovo spirito di concerto tra iniziativa privata e iniziativa/controllo pubblico”.
“Anche sul fronte della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico – scrive Mazzocco – ci sono evidenti segnali di accelerazione delle attività di comprensione e gestione”.
“Demanio, Cassa Depositi e Prestiti, Invimit e Ministero dell’Economia stanno cercando un allineamento di politiche e procedure con il contributo dinuove figure manageriali che lascia ben sperare sulla (stavolta) effettiva capacità di estrarre valore dagli immobili pubblici”.
Il manager è convinto che ci siano quindi gli “ingredienti per ripartire e per dare solidità ai primi segnali di ripresa registrati in questi ultimi mesi, ancora volatili e incerti, ma fondamentali per ridare slancio a operatori e investitori”.
“Ci auguriamo che la nascita di nuovi soggetti imprenditoriali e di nuove joint venture tra investitori italiani e operatori nazionali possa canalizzare e gestire un flusso crescente di risorse finanziarie oggi ancora troppo esigue se confrontate con quanto sta avvenendo non solo nei tradizionali Paesi destinatari dell’investimento immobiliare globale, ma ora anche in Spagna e Irlanda”.
Il divario – dice il membro del consiglio di amministrazione di Fonciere des Regions – è ancora “ingiustificabile” e pertanto una sua “eliminazione rappresenta una delle principali leve di rilancio del Paese”.
“E l’anno di Milano Expo è quello giusto per ricominciare a crescere”.
(DaC)