ROMA (WSI) – Nel terzo trimestre del 2013 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie ha registrato una diminuzione dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Lo ha rilevato l’Istat sulla base delle stime preliminari.
La flessione congiunturale registrata nel terzo trimestre è l’ottava consecutiva ed è di ampiezza doppia rispetto a quella rilevata nel secondo trimestre (-1,2% rispetto a -0,6%). Questo andamento va ascritto in parte a fattori stagionali, ha sottolineato l’Istat. La diminuzione dei prezzi su base annua pari al 5,3%, e la settima consecutiva, ma valore più contenuto di quello registrato nel trimestre precedente (-5,9%).
Al calo congiunturale, spiega l’Istat, hanno contribuito le diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1,3%) sia di quelle nuove (-0,5%). Analogamente, la flessione su base annua è la sintesi della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-6,8%) sia di quelle di nuova costruzione (-2%).
In un quadro di marcata diminuzione dei prezzi che tuttora perdura, la riduzione dell’ampiezza della flessione tendenziale si è registrato sia per i prezzi delle abitazioni esistenti (-6,8%, da -7,6% del secondo e -8,1% del primo trimestre) sia per i prezzi delle abitazioni nuove (-2%, da -2,2% del secondo trimestre). In media, nei primi tre trimestri dell’anno in corso, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sintesi di un calo dell’1,8% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 7,5% dei prezzi di quelle esistenti.
La crisi italiana, a dispetto di chi parla di ripresa, è dimostrata dalla prolungata situazione di credit crunch in cui versa il paese. A novembre i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 4,3%, in peggioramento rispetto al -3,7% di ottobre e, nello specifico, i prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti del 6% (-4,9% a ottobre).
Lo rende noto la Banca d’Italia , secondo cui prestiti alle famiglie sono invece scesi dell’1,5% sui dodici mesi (-1,3% nel mese precedente). A novembre il tasso di crescita annuo dei depositi del settore privato è risultato in miglioramento e pari al 6,1% (5,4% a ottobre). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 7,3% (-7% a ottobre).
________________________________
”Il dato diffuso dall’Istat sull’andamento dei prezzi conferma la tendenza recessiva ancora in atto nel mercato immobiliare”- dichiara Luca Dondi direttore generale di Nomisma. ”Come previsto, le avvisaglie di timido miglioramento delle prospettive generali e di settore registrate sul finire dello scorso anno, non hanno determinato un’inversione di tendenza sul versante dei valori.
L’evidente eccesso di offerta da un lato e dall’altro le sempre piu’ stringenti esigenze di realizzo di talune famiglie hanno spinto la parte venditrice a ridurre le aspettative di guadagno pur di concludere la transazione. Il 2014 sara’ caratterizzato da tendenze analoghe, con una flessione dei prezzi che si preannuncia comunque inferiore rispetto a quella registrata nel 2013. Si tratta di un passaggio inevitabile per un’effettiva ripresa del mercato che la debolezza del contesto e le fragilita’ delle famiglie delegano in misura tutt’altro che trascurabile alla capacita’ di sostegno che sapra’ garantire il sistema creditizio.
Oltre a questo sarebbe importante finalmente capire le condizioni fiscali per le scelte di investimento immobiliare di famiglie e imprese. Ma da questo punto di vista, alla luce dell’esperienza recente, e’ bene non farsi alcuna illusione” – conclude Dondi.